In Umbria sempre più a rischio la "libera cerca" del tartufo
Il C.A.T. Umbria organizza una manifestazione che coinvolgerà il settore dei tartufai
Il C.A.T. Umbria (Coordinamento Associazioni Tartufai Umbria), al quale aderiscono le associazioni dislocate su tutto il territorio umbro, esprime grande e grave preoccupazione per quello che è avvenuto in questi ultimi giorni di legislatura. Infatti, a pochi giorni dell’apertura della campagna elettorale in vista delle consultazioni per le Elezioni del Presidente della Giunta e dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, il consigliere Andrea Fora ha proposto al Presidente della I Commissione Consiliare permanente tre emendamenti all’atto 2212 – Disegno di legge “Modificazioni e integrazioni di leggi regionali, relativamente al CAPO VII – Modificazioni alla legge regionale 9 aprile 2015, n. 12, introducendo l’art 108 bis (cerca del tartufo sui terreni soggetti ad altre condizioni) e modificando gli articoli 128 e 129 (raccolta dei funghi epigei spontanei nelle aree particolari). Tali articoli, nel particolare quello relativo alla cerca del tartufo, sono stati approvati dalla maggioranza nella giornata di lunedì 30 settembre 2024, nonostante che l’Assessore alle Politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria, nel mese di giugno scorso all’indomani della propria decisione di porre limiti indefiniti, con un proprio emendamento all’attuale normativa, alla Libera Cerca del tartufo sul territorio regionale, avesse bloccato la propria iniziativa e, in quel contesto con una propria nota stampa avesse evidenziato che l’obiettivo di fondo che ha mosso e che muove l’Assessorato è quello di salvaguardare le prerogative e il valore della libera cerca, nella piena consapevolezza della irrinunciabile funzione identitaria, sociale ed economica che questa attività riveste, rimandando eventuali iniziative normative alla prossima legislatura. La presentazione degli emendamenti da parte del consigliere Andrea FORA il 26 settembre, alla chiusura dei lavori consigliari per il fine settimana, per essere discussi ed approvati quindi dalla maggioranza della Regione Umbria il lunedì 30 settembre successivo, proprio per la incomprensibile celerità di inserimento in un dispositivo legislativo importante, ha precluso la possibilità di ogni approfondimento specifico del delicato tema in questione: infatti nell’approvazione dei documenti non si è tenuto in alcun conto delle sentenze pronunciate in merito dalla Corte Costituzionale in giudizi di legittimità costituzionale, ove più volte è stato sancito l’equilibrio sociale come principio cardine, nonché della legge Nazionale 16 dicembre 1985 , n. 752 (Normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo). 2 I provvedimenti di variazione dell’attuale normativa regionale si evidenziano per l’alto spessore asociale e purtroppo vanno a compromettere un delicato equilibrio sociale ad oggi esistente e faticosamente raggiunto negli ultimi decenni, riportando la situazione indietro nel tempo ove l’interesse di pochi doveva essere esaudito contro gli interessi dei tanti. La scelta di proporre questi emendamenti nell’ambito della legge omnibus (interventi normativi necessari per armonizzare leggi regionali con normative di rango nazionale che non comportano modifiche sostanziali) è avvenuta con una tale strategia che porta a riflettere sulla sua attuale ed effettiva necessità. Con questa approvazione e quindi l’aggiornamento della legge regionale 9 aprile 2015, n. 12, si determinerà sic et simpliciter un processo di chiusura del territorio regionale con pesanti limitazioni alla libera cerca e, di conseguenza il non equilibrio tra le parti in causa provocherà l’innesco di un grave conflitto sociale, con l’impossibilità per i circa 15.000 tartufai umbri di esercitare la loro attività in libertà, unitamente al grande numero dei cercatori di funghi epigei. Ricordiamo che il tartufaio, nella tradizione Umbra trova origini molto lontane nel tempo, con conoscenze e pratiche tradizionali tramandate di generazione in generazione e, tutto ciò ha consentito nel 2021 che la Cerca e la Cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali venissero iscritte nella lista UNESCO del Patrimonio culturale immateriale, attività tutelata dalla Legge 20 febbraio 2006, n. 77. In considerazione della non ragionevole ed equilibrata situazione sociale che verrebbe a delinearsi nel prossimo futuro, il C.A.T. Umbria organizza una manifestazione che coinvolgerà l’intero settore dei tartufai e dei cercatori di funghi, per le ore 09:30 di martedì 8 ottobre 2024, presso la sede della Regione Umbria, alla quale vengono invitati tutti i rappresentanti delle forze politiche, nonché gli amministratori delle Istituzioni dell’Umbria.
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