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L’impresa della perugina Simonetta Renga che ha nuotato attraverso lo Stretto di Messina

Uno tragitto che stimola da sempre coloro che praticano sport in acqua

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Bracciate per una giusta causa. Questo è stato il motivo che ha spinto trenta persone nella giornata di giovedì 29 agosto ad effettuare la traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Uno tragitto che stimola da sempre coloro che praticano sport in acqua e che tra giugno ed agosto non è infrequente vedere in quel tratto di mare. Tra quelle trenta persone giovedì c’era anche una nuotatrice perugina, Simonetta Renga, tesserata per la Gryphus Club Master di Perugia, che ha attraversato con successo i 3’300 metri che separano le due coste: «Ho scelto di nuotare sullo Stretto perché è una traversata classica. Un tratto di mare che vorrebbe fare chiunque abbia a cuore il nuoto perché è una bella sfida. In primis per le correnti che sono abbastanza forti e poi anche a livello mitologico se vogliamo, il passaggio tra Scilla e Cariddi conserva un suo grande fascino. Ho intrapreso questa avventura sportiva con una Onlus che si chiama Abbracciamoli e che devolve i fondi che riesce a reperire alla ricerca medica per le leucemie infantili. Questa motivazione da sola mi ha dato l’impulso e mi sono sentita felice di contribuire a questa causa così importante». Simonetta, oggi 64enne, fu una delle migliori raniste italiane, nuotò fino a 18 anni interrompendo nel 1978 per dedicarsi allo studio. «Ho smesso a 19 anni, dopo due secondi posti ai campionati italiani di categoria nei 200 rana che era la mia specialità. Detenevo quasi tutti i primati regionali umbri nella rana, nei misti e nello stile libero, andavo abbastanza bene da piccola. Per una serie di eventi da qualche anno mi è ripresa la voglia di nuotare e sono tornata in vasca». Oggi è docente di Diritto del Lavoro all’Università di Ferrara. La sua impresa ha suscitato scalpore nell’ambiente del nuoto perugino, producendo entusiasmo nel presidente del club Aldo Consolo, vecchia conoscenza del calcio umbro, e naturalmente nel tecnico Pierluca Maiorfi che l’ha preparata in questa avventura e che fu il suo allenatore quando era una giovane promessa. «Mi sono preparata abbastanza bene, ho ricominciato ad allenarmi da circa un anno e ho fatto gare Master, allenandomi in media quattro volte a settimana, percorrendo ogni volta circa 3 km. Negli ultimi due mesi e mezzo ho intensificato il lavoro portando a cinque gli allenamenti settimanali, tre in mare e due in piscina, coprendo sempre la medesima distanza di tre-quattro chilometri. Era un sogno per me, credo che tutti debbano coltivare con amore e anche realizzare i propri sogni. Il messaggio è che il nuoto è uno sport sano, che non ha limiti anagrafici, si può fare a livello agonistico a qualsiasi età». Il tempo da lei impiegato è stato di 54 minuti e 11 secondi, un dato statistico che però non è importante trattandosi di un evento non competitivo. Quello che tiene a specificare però è che per farlo è stato importante il gruppo. «Si pensa sempre al nuoto come a uno sport individuale, ma tengo a sottolineare che non è così, dietro agli atleti c’è un team, nel mio caso è composto dal mio allenatore, la mia squadra della Gryphus Sporting Club di Perugia, c'è poi il lavoro di un nutrizionista che è il dottor Riccardo Borgacci, il lavoro di un cardiologo che mi tiene sotto controllo e che è il dottor Roberto Accardi. Sono azioni che non si fanno mai da sole, ma in squadra, è importante farlo capire ai ragazzi che iniziano a nuotare in maniera agonistica». Come detto, ha nuotato per la Onlus Abbracciamoli che raccoglie fondi per la ricerca contro le leucemie infantili. Per effettuare la traversata le persone sono suddivise in gruppi di tre ed ogni gruppo ha una barca appoggio, un bagnino ed un pescatore che conoscono le correnti, poi c’è una barca con un medico e gli organizzatori ed i cronometristi, due ambulanze (una in Calabria e una in Sicilia); la capitaneria di porto monitora e coordina il passaggio delle imbarcazioni. Il costo di partecipazione è 180 euro ed è comprensivo di tutti i permessi, il salvataggio, i cronometristi, il barcaiolo, le ambulanze. Da parte sua il tecnico Pierluca Maiorfi ha dichiarato: «Conosco Simonetta, avendola allenata fin da ragazzina, conosco bene le sue qualità, il carattere, la determinazione, così era da giovane atleta, così è ancora, dopo 46 anni lontana dal nuoto. Da allora ha intrapreso altre strade e con successo. Però il carattere è sempre quello di allora e non mi è stato difficile riportarla a ottimi livelli, e vi assicuro che non è finita qui».

Redazione
© Riproduzione riservata
31/08/2024 17:28:23


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