Il Venerdì Santo a Sestino

Il “sangue del Golgota”
E’ stato uno dei momenti che hanno riportato Sestino alla normalità, dopo le chiusure dettate dal Virus, con il ritorno della storica tradizione della processione del Venerdì Santo e della rappresentazione dal vivo della crocifissione. La banda ha fatto risuonare gli inni sacri, la voce del parroco scandiva le preghiere, i confratelli della Misericordia, in veste nera, dicevano che un lutto c’era tra le case di una Sestino oscurata, e portavano silenziosi una meravigliosa statua settecentesca del” Cristo morto”, davanti ad un gruppo di donne con l’immagine della Vergine. Soldati a cavallo in veste romana, attendevano nel piazzale della Pieve di San Pancrazio che “qualcuno” uscisse all’aperto…
Ma la normalità si sentiva che nei cuori ancora non c’era: “Per la pace in Ucraina, per i nostri fratelli che soffrono, per gli anziani, per le donne, per i bambini che soffrono in guerra…”. Parole accorate sussurrate dal parroco don Piero tra due ali di folla polietnica. Non solo sestinati!
Il raccoglimento faceva del tutto una preghiera comune.
La riedizione, comunque, è stata desiderata e coinvolgente: grazie alla Confraternita di Misericordia, alla Pro Loco, ai molti laici che fanno giornalmente catechismo, che cantano in chiesa, che si sono prestati perché il tutto fosse non un rito ma un “passio” spirituale. Molti i giovani, i bambini, con i simboli della crocifissione. Nel pomeriggio erano stati loro – i ragazzi della scuola – a percorrere le vie del paese al suono delle “batraccole” - secondo una tradizione che risale ai secoli scorsi – sostituendo così il suono delle campane legate, per annunciare gli orari della “messa alla Pieve”. Mentre le vetrine dei negozi, illuminate, mettevano in mostra i lavori della Associazione “Le mani che lavorano”, con simboli della pace, bandiere della pace, riproduzione di Croci e soggetti sacri lavorati anche all’uncinetto, a sottolineare che scuola, parrocchia, associazioni formano ancora il DNA del popolo dell’antico Piviere Nullius.
(Giancarlo Renzi)
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