Roma, bruciata l’auto di una giornalista del Tg1. Il compagno: “E’ un atto intimidatorio”

L’episodio è avvenuto questa notte a Monterotondo
Autovettura in fiamme questa notte a Monterotondo, a pochi chilometri da Roma. L'auto è intestata all'avvocato Vincenzo Iacovino, compagno della giornalista del TG1 Cinzia Fiorato che hanno sporto denuncia ai carabinieri. Sul posto, in piazza della Libertà, sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco di Montelibretti, i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Monterotondo. Le indagini sono in corso.
E' un atto intimidatorio nei confronti della giornalista del TG1 Cinzia Fiorato e del suo compagno, l'avvocato Vincenzo Iacovino, quello avvenuto nella notte a Monterotondo, a pochi chilometri da Roma. Ne è convinto il legale che, in un post su Facebook, ha spiegato quelli che sarebbero i motivi dietro all'attacco incendiario. «Non ci fermerete mai! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità!», ha scritto Iacovino. «Questa sera», ha ricostruito Iacovino, «dopo aver postato le immagini dell'ennesima rissa violenta avvenuta venerdì alle tre di notte tra gente ubriaca e sfatta di ogni sostanza, hanno pensato di metterci a tacere bruciando la nostra macchina. Un atto intimidatorio che ovviamente non ci fermerà!».
Dura la presa di posizione di Roberto Rossi, Vice Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio. «L'attentato contro Cinzia Fiorato è un segnale gravissimo che deve farci riflettere tutti», ha spiegato, «dobbiamo ritrovare il coraggio della denuncia corale tutti noi, la stampa non può subire violenze di questo genere senza reagire o peggio ancora stando in silenzio». Per Rossi «serve una mobilitazione generale contro il malaffare e la violenza criminale, e se è il caso una manifestazione di protesta pubblica da parte del giornalismo italiano a Monterotondo perchè il Paese sappia cosa accade oggi alle porte di Roma». «Da parte nostra», ha assicurato, «la solidarietà massima a Fiorato, alla redazione tutta del TG1, e allo stesso avvocato Iacovino che da anni difende interessi negati di molti giornalisti italiani. Anche lui dunque figlio acquisito del nostro mondo».
Il portavoce del Gruppo Gino Falleri - Giornalisti 2.0, Maurizio Pizzuto, ha chiesto che «intervenga il ministro dell'Interno per chiarire la dinamica e i responsabili: «Non si lasci questa vicenda sotto silenzio», ha chiesto, «è un attacco alla stampa libera e al coraggio di una collega che insieme al suo compagno ha più volte denunciato le bande criminali che di notte governano impunite il territorio di Monterotondo».
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