Sesso virtuale in cambio di ricariche Poste Pay: arrestato il parroco di San Feliciano
Induceva ragazzini minorenni a compiere atti ai autoerotismo
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo ha ordinato l'arresto in carcere del 63enne parroco di San Feliciano, frazione di Magione. Con cadenza quasi giornaliera, il sacerdote sarebbe solito intrattenere rapporti telematici di natura esclusivamente sessuale con minorenni, inducendoli a compiere atti di autoerotismo, talvolta in presenza fra loro, dietro la promessa e la corresponsione di somme di denaro che vengono caricate sulle loro Poste Pay». Quella ricostruita dai carabinieri della Compagnia di Termini Imerese che hanno tenuto sotto controllo per settimane il telefono e il computer del sacerdote, originario di Caltavuturo, nel Palermitano, è una storia di profondo degrado. Le accuse sono pesantissime: prostituzione minorile aggravata e detenzione di un filmato pedopornografico. Nelle 143 pagine di ordinanza di custodia cautelare che lo hanno portato dietro le sbarre del supercarcere di Spoleto si ripetono i nomi di quattro ragazzini, tutti siciliani e tutti minorenni, contattati nel tempo via Messenger, attraverso Facebook oppure tramite Whatsapp. Stupore a San Feliciano da parte della gente del posto, che ha sempre considerato il parroco una brava persona.
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