Le origini della tromba
Dalla preistoria ad oggi
Le origini della tromba, grazie alle più recenti scoperte archeologiche, si possono far risalire persino all’epoca preistorica in cui veniva utilizzata come strumento di segnalazione ed era costruita con ossa animali o umane. La tromba moderna è uno strumento aerofono a bocchino, di ottone, con tubo per tre quarti cilindrico e per un quarto conico che va gradatamente ingrossandosi fino a terminare in un padiglione. È provvista di tre pistoni che consentono di mutare le dimensioni della colonna d’aria contenuta all’interno dello strumento e quindi di intonare i dodici suoni della scala cromatica, ovvero quella composta dai suoni naturali più quelli alterati. Il pistone è formato da un gruppo di tre tubi di diversa grandezza che allungano il tubo principale.
Anche la Bibbia parla di trombe d’argento, conosciute con il nome di chatzozerà fatte costruire da Mosè per servizi religiosi e dei riti ai quali, durante il regno di Salomone, partecipavano 120 sacerdoti suonatori di tromba. Tra gli strumenti di questo genere che comparvero fin dai tempi più remoti ricordiamo gli ebraici qeren e shofar, la tromba militare greca salpinx e la tuba romana. Le trombe dritte erano usate sin dall’antichità per scopi militari, religiosi o di richiamo in tutte le civiltà mediterranee; da queste derivano le trombe di oggi. Nel XVI secolo assunsero una forma curva simile a quella attuale e nel 1813 furono dotate dei pistoni. Già nel XVII secolo sappiamo che questo strumento veniva utilizzato nelle orchestre e nel 1638 fu pubblicato a Francoforte un trattato sul “Modo per imparare a sonare la tromba”. Esistono oggi numerosi tipi di trombe: in si bemolle e in do (le più comunemente usate), in fa, in mi, in mi bemolle ed in re acuto, oltre a numerose trombe basse in si bemolle, do, re, mi bemolle e fa. L’estensione della tromba comprende più di due ottave e mezza. La lunghezza, a seconda dei modelli, varia dagli 80 ai 200 cm circa.
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