Dipendente promossa e andata subito in pensione: assolto l’ex sindaco di San Giustino

I fatti risalgono al 2011. Fabio Buschi era difeso dall’avvocato Loriano Maccari
Assolto perché “non ci sono gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa”. La singolare vicenda risale al 2011 al centro della quale c’era l’ex sindaco di San Giustino Fabio Buschi. La notizia viene riportata dall’edizione odierna del Corriere dell’Umbria. Non ha causato un “danno erariale” e non deve restituire i soldi “percepiti illegittimamente” da una dipendente del Comune elevata dal primo cittadino ad un ruolo apicale ma andata in pensione otto giorni dopo. Grazie alla qualifica ricevuta in extremis, la donna ha ricevuto 8.864,76 euro annui in più. Il procedimento finì davanti alla Corte dei Conti di Perugia: nell’aprile 2019 la sentenza fu contro Buschi, ma ora arriva l’assoluzione dalla Terza sezione giurisdizionale centrale d’Appello, con presidente Luciano Calamaro. Il sindaco fu accusato di aver arrecato danno all’Inps per il maggior trattamento pensionistico con l’aumento della qualifica applicato a tutto l’anno a fronte di soli otto giorni lavorativi reali (erano i giorni delle festività natalizie). Difeso dall’avvocato Loriano Maccari del foro di Arezzo, Buschi ha dimostrato la sua estraneità alle accuse.
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