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Nuova protesta anti-Cremlino a Khabarovsk. Manganellate e decine di arresti

I manifestanti contestano l’arresto dell’ex ex governatore regionale Sergey Furgal

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Manganellate e arresti. A Khabarovsk ieri la polizia russa ha usato la violenza per soffocare l’ennesima protesta contro l’arresto dell’ex governatore regionale Sergey Furgal. Sono tre mesi che in questa città dell’estremo oriente la gente scende in strada in difesa di Furgal contestando allo stesso tempo il Cremlino e scandendo slogan anti-Putin. Secondo molti osservatori, i cortei di Khabarovsk sono un’ulteriore prova dell’impennata del malcontento tra i russi e del crollo che la popolarità di Putin sta subendo non solo a Mosca e San Pietroburgo ma ormai anche nella Russia più profonda.

Anche ieri migliaia di persone hanno sfilato per le vie di questa città di 600.000 abitanti, ma stavolta, per la prima volta, gli agenti in assetto antisommossa sono intervenuti trascinando via decine di persone e prendendo a manganellate i manifestanti. Un video pubblicato dagli attivisti vicini all’oppositore Aleksey Navalny mostra gli agenti che si accaniscono sui dimostranti davanti al palazzo del governo regionale. Pare che i poliziotti con caschi e corazze siano intervenuti in maniera brutale dopo che un gruppo di manifestanti ha iniziato a montare in piazza delle tende: un’azione che ricorda l’inizio della rivolta di Maidan che nel 2014 costrinse alla fuga l’allora presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich.

L’agenzia di stampa Ria Novosti riferisce che un uomo è stato trascinato in una camionetta della polizia in stato di incoscienza, mentre altri media raccontano di una donna svenuta. Secondo il Comune di Khabarovsk, le forze speciali Omon hanno arrestato 25 persone, 20 uomini e cinque donne. Ma il team di Navalny sostiene che i fermati siano una quarantina, compreso il leader locale dell’organizzazione guidata dal dissidente ancora in convalescenza a Berlino dopo un sospetto avvelenamento per il quale gli occhi sono tutti puntati sul Cremlino. Navalny ha condannato duramente i poliziotti: «Quando metà degli abitanti di Khabarovsk scendevano in strada, si nascondevano come scarafaggi –, ha scritto su Twitter –. Hanno aspettato tre mesi, il numero dei manifestanti è diminuito e sono diventati più audaci e hanno preso a picchiare la gente senza motivo».

L’ex governatore Furgal è accusato di aver ordinato gli omicidi di alcuni imprenditori 15 anni fa, ma lui si dice innocente. Furgal è un membro del partito nazionalista Ldpr, che fa parte della cosiddetta opposizione di sistema considerata di fatto vicina al Cremlino. Nel 2018 ha però sconfitto alle regionali il candidato del partito di Putin «Russia Unita» aggiudicandosi il 70% dei voti e in estate decine di migliaia di persone sono scese in strada per dimostrargli la loro solidarietà sostenendo che dietro le imputazioni ci sia un complotto politico.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
11/10/2020 06:30:57


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