Sequestrati quadri, gioielli e mobili dalla casa di Gina Lollobrigida

Lei: “Mi fanno morire in modo ignobile”
Non c’è pace per l’ex diva del cinema italiano Gina Lollobrigida. Il suo amministratore di sostegno è stato autorizzato a prelevare diversi oggetti preziosi presenti da casa dell’attrice. Si tratta di gioielli, quadri, mobili, lampadari, premi e suppellettili di oltre 60 anni di carriera e di vita «affinché vengano riposti in un caveau». È un nuovo capitolo della battaglia giudiziaria che vede il figlio della Lollobrigida contro il suo manager, Andrea Piazzolla, quest'ultimo indagato per circonvenzione di incapace.
«Hanno deciso di farmi morire in modo ignobile, neanche come si farebbe con i delinquenti. In un Paese civile non è tollerabile che avvengano dei soprusi così gravi e ingiusti», ha dichiarato la Lollo tramite il suo ufficio stampa. In realtà il giudice tutelare si è mosso perché, nei giorni scorsi, alcuni dei preziosi arredi della sua casa erano finiti misteriosamente all'asta. Qualcuno, a sua insaputa, li avrebbe sottratti e poi cercato di piazzarli. «Il giudice ha agito per tutelare il patrimonio della Lollobrigida», ha spiegato l'avvocato Alessandro Gentiloni, legale dei familiari dell'ex attrice.
La notizia è stata diffusa ieri dall' ufficio stampa. «La signora Gina Lollobrigida ha appreso che su richiesta dell'amministratore di sostegno ed a sua insaputa, è stato emesso tale provvedimento dal giudice. Si tratta di una iniziativa assurda che la priva della possibilità di godere dei beni che da sempre arredano la casa, costringendola a vivere nella sua abitazione, in una inevitabile condizione di precarietà e disagio. La priva dei suoi ricordi, degli oggetti che l'hanno accompagnata nel corso della sua vita».
L’attrice, classe 1927, è stata dichiarata incapace ed è in corso il processo per Andrea Piazzolla, suo badante tuttofare, con l’accusa di circonvenzione di incapace: per la procura dal 2013 avrebbe sottratto alla star del cinema beni per circa 3 milioni di euro.
Il patrimonio dell’artista viene gestito da un amministratore di sostegno, Stefano Agamennone. E’ stato proprio quest’ultimo, l’11 maggio, a denunciare che diversi pezzi erano spariti dalla casa della Lollo. E non è la prima volta che accade. Il pm nel decreto del sequestro scrive che «la villa della nota attrice risulta essere stata già oggetto di depredazione (e stranamente mai denunciata) e quindi avvenuta in circostanze misteriose».
L’attrice aveva fatto parlare di sè in passato anche per altre tristi vicende come il presunto matrimonio con il toy boy Javier Rigau, che la Lollo frequentava fin dagli anni ’70 – quando lui era ancora minorenne – e che avrebbe sposato segretamente nel 2010. L’attrice dichiarò di essere stata sposata con l’inganno attraverso una falsa procura da lei firmata e la vicenda finì nei tribunali.

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