Coronavirus, i contagi crescono meno rapidamente. Altre 601 vittime, 50 meno di ieri
L’appello: continuate a restare in casa
Lentamente ma continua la decrescita dei nuovi positivi al virus. Gli italiani attualmente positivi al Covid 19 sono 3780 in più rispetto a ieri, quando quando l’incremento era stato di 3.957. È una discesa più lieve di quelle degli ultimi quattro giorni ma se non altro non c’è la temuta inversione del trend. Come non c’è sui decessi. Quelli di oggi sono 601, esattamente 50 in meno di ieri. Anche se con i nuovi decessi superiamo il tetto dei seimila. Per l’esattezza 6.077.
I guariti sono invece 408 nelle ultime 24 ore, meno della metà di ieri.
La prima linea lombarda manda segnali contraddittori. I positivi sono 1.025 in più, circa il doppio rispetto al l’incremento di ieri. Mentre a Milano si contano 137 casi in più. Una crescita quasi dimezzata che fa ben sperare sull’esito di una battaglia ritenuta decisiva dagli epidemiologi. E come sottolinea l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, per la prima volta scende da 9.439 a 9.266 il numero dei ricoverati, che per gli ospedali Lombardi allo stremo è una discesa che equivale a una boccata di ossigeno. Anche se oggi sono stati occupati 41 posti di terapia intensiva in più. Ma i posti letto Covid non di intensiva possono sempre essere riconvertiti e consentire il ricovero dei pazienti più gravi da intubare. Salgono sempre in misura più decisa i positivi in Emilia Romagna. Oggi sono 830 in più di ieri e il trend disegna una curva sempre più in salita. Più o meno stabile l’andamento nelle altre regioni, con il Lazio che, in base ai dati forniti dalla Regioni passa dai 193 casi in più di ieri ai 157 di oggi.
I dati di oggi ci dicono però che stiamo ancora camminando su un filo di lana, che a piccoli passi può portarci alla fine di quest'incubo o farci precipitare nella catastrofe. "Sono giorni cruciali. Guai ad abbassare la guardia", è infatti l'appello del ministro della salute, Roberto Speranza. Parole simili le ha pronunciate anche il Presidente dell'Istituto superiore della sanità, Silvio Brusaferro, ricordando che l'esito della battaglia si gioca tutto sul rispetto delle regole: Ossia non muoversi da casa. "E questo vale soprattutto nelle regioni dove il virus circola ancora meno ma dove dalle foto di oggi sui giornali ho visto ancora troppa gente nelle strade", ha lamentato il professore.
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