Il coronavirus fa paura ai mercati, crollano le azioni statunitensi
Il timore per gli scambi commerciali colpisce anche le grandi compagnie occidentali
Il panico per il coronavirus proveniente dalla Cina sta provocando le prime conseguenze economiche. Le azioni Usa sono crollate dopo una svendita dei mercati in Europa e Giappone dopo l’annuncio di Pechino di un brusco aumento del numero di contagiati. Tutti i principali indici statunitensi hanno rinunciato a una parte significativa dei loro guadagni e i rendimenti delle obbligazioni sono scesi. Gli investitori hanno preferito puntare su partecipazioni più sicure.
Compagnie aeree, resort e in generale l’indotto del turismo sta subendo forti perdite mentre l’oro, tradizionale bene rifugio, è tornato a crescere. L’S&P500 è crollato dell’1,4% a partire dalle 9,46 (ora orientale), il Dow Jones è sceso di 420 punti, il Nasdaq dell’1,7%, l’indice Russell 2000 delle azioni di società più piccole dell’1,2%.
La Cina è la seconda economia del mondo e rappresenta il 6% di tutti i ricavi delle società dell’S&P5000 nell’ultimo anno. Questa percentuale è tra l’altro quasi il doppio di qualsiasi altro Paese salvo gli Stati Uniti.
Contraccolpo duro per i resort. I Wynn Resorts hanno avuto una flessione del 6,3% e Las Vegas Sands del 6,6%. Si tratta di compagnie le cui maggiori entrate provengono dal gioco d’azzardo cinese di Macao. American Airlines ha perso il 6,7% e Delta è scivolata del 3,9% a causa delle preoccupazioni per i viaggi internazionali.
Vanno male anche le compagnie di prenotazione e gli operatori di crociere. Expedia ha perso il 3,5% e Carnival il 3,7%. Ma ci sono anche effetti indiretti. Apple, che si affida alla Cina per forniture e vendite, è crollata del 2,6%. Citigroup del 2,1%.
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