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Lo sport riduce del 51% il rischio di tumore alla prostata

Correlazione tra sport e tumore alla prostata

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Il tumore alla prostata è tra le forme più diffuse tra la popolazione maschile e colpisce gli uomini di età superiore ai 50 anni e tra i fattori di rischio vi è anche quello ereditario.

Oggi, però, grazie a una ricerca si scoprono effetti benefici ancora più sorprendenti dello sport sul rischio di sviluppo di questa particolare malattia. Scienziati dell'Università di Bristol, infatti, hanno potuto esaminare a fondo la questione e hanno scoperto che l'esercizio fisico può ridurre il rischio di sviluppo di questo tumore fino al 51%.

L'aspetto che sorprende è l'effetto protettivo maggiore rispetto a quanto si immaginava sino a oggi; inoltre, si è potuto constatare che persino il giardinaggio o il semplice camminare possono essere inclusi quando ci si riferisce all'esercizio fisico. Per questa ricerca sono stati coinvolti 140.248 uomini e dai risultati è emerso che le persone con geni collegati a una maggiore attività fisica avevano un rischio inferiore del 51%.

L'autrice principale di questo studio, la dottoressa Sarah Lewis, ha dichiarato: "La maggior parte di questi uomini in questo studio aveva più di 50 anni e possiamo supporre che non fossero tutti corridori di maratone. I nostri risultati suggeriscono che più si è attivi, meglio è. Raccomandiamo che gli uomini siano fisicamente attivi secondo le proprie capacità. Le nostre prove suggeriscono che essere attivi sarà benefico in termini di rischio di cancro alla prostata. Ma non deve essere un'attività vigorosa o praticare sport di squadra, basta solo il movimento. Essere attivi potrebbe essere qualcosa come il giardinaggio, la camminata o altre attività che è possibile integrare nella routine quotidiana."

Gli scienziati hanno analizzato, dunque, il DNA per misurare l'attività fisica tra i 79.148 uomini con tumore alla prostata e gli altri 61.106 sani. Sono state esaminate le variazioni nella sequenza del DNA proprio in riferimento a quanto una persona è attiva. Al contempo la dottoressa Lewis ha sottolineato come, sebbene lo studio abbia esaminato determinati geni relativi all'esercizio fisico, l'effetto di questi geni sul rischio di tumore alla prostata è stato modesto.

Sui risultati di questa ricerca è intervenuta anche la dottoressa Anna Diaz Font, responsabile del finanziamento della ricerca presso il Wcrf: "Fino a ora - ha specificato - ci sono state solo prove limitate di un effetto dell'attività fisica sul cancro alla prostata. Questo nuovo studio ha esaminato l'effetto di 22 fattori di rischio sul cancro alla prostata, ma i risultati per l'attività fisica sono stati i più sorprendenti. Questo aprirà la strada a ulteriori ricerche, in cui metodi simili potrebbero essere applicati ad altri fattori dello stile di vita, per aiutare a identificare i modi in cui gli uomini possono ridurre il rischio di cancro alla prostata."

Lo studio è stato pubblicato sull'International Journal of Epidemiology, mentre il team accademico è stato finanziato dal World Cancer Research Fund e dal Cancer Research UK. La stessa dottoressa Lewis spera, inoltre, che grazie a questa ricerca gli uomini in futuro saranno più incoraggiati a praticare sport.

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
09/12/2019 07:11:53


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