Pieve Classica in Teatro,per raccogliere fondi per l'Eremo di Cerbaiolo
La rassegna al via sabato a partire dalle 21.15: quattro serate con esperienze del territorio
Sabato 9 novembre alle ore 21.15 parte PIEVE CLASSICA IN TEATRO, spin off teatrale della stagione musicale di Pieve Classica che inizierà il 18 gennaio. Saranno quattro serate di esperienze teatrali del territorio. Si parte, appunto, sabato 9 con "Barbara non è qui", un testo originale di Irene e Marta Bistarelli e Giovanna Guariniello, con la Regia di Enrico Paci, per la compagnia teatrale MEDEM di Città di Castello. Un'opera che prende spunto dai sessant’anni dalla nascita della famosa bambola "Barbie", un oggetto di plastica che rappresenta per decenni uno stereotipo, un modello di donna da imitare. Ne è nata una sorta di indagine sull’universo femminile - e su come viene raccontato - fatta di giustapposizioni e contrapposizioni, non condizionata dalla ricerca di messaggi da far passare o da una visione predeterminata. E’ un gioco di plastica, ma che racconta di passioni e debolezze, di carne e di spirito, di paura e tenacia, di gioie e fatiche dell’essere donna. Gli organizzatori, il Comune di Pieve Santo Stefano e il Coro Altotiberino, hanno pensato a questa piccola rassegna anche con uno scopo benefico, con ingresso ad offerta destinato a sostenere il restauro e riapertura dell'Eremo di Cerbaiolo. Un luogo magico, molto importante per la comunità pievana, per la Valtiberina e per la provincia di Arezzo che dopo anni di chiusura sta rifiorendo sul progetto di rinascita voluto dalla Diocesi aretina e portato avanti da padre Claudio Ciccillo assieme ai tanti volontari pievani e non che da qualche mese stanno lavorando alacremente attorno all'Eremo. La rassegna proseguirà poi il 23 novembre con "Cluedo" di Claudio Martini presentato dalla compagnia "I Teatranti"; poi il 30 novembre con "OH GUGGO!", divertente commedia in dialetto biturgense presentata dalla compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro e infine "La calunnia è un venticello..." l'ultimo lavoro comico in vernacolo aretino della compagnia del Polvarone. Non possono infine mancare i ringraziamenti per chi aiuta e sostiene questi eventi fra i quali è giusto ricordare, oltre a Comune di Pieve Santo Stefano e il Coro Altotiberino, anche la fondazione CR Firenze e il gruppo Tratos cavi di Pieve Santo Stefano.
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