Pieve Santo Stefano: stamani la riapertura ufficiale dell'eremo di Cerbaiolo
Santa Messa celebrata dall'arcivescovo Fontana e poi una visita alla struttura
È riaperto da maggio, ma la cerimonia di stamani alla presenza delle autorità istituzionali imprimerà il crisma dell’ufficialità. È un sabato di festa all’eremo di Cerbaiolo, nel Comune di Pieve Santo Stefano, tappa imprescindibile nel progetto dei Cammini di Francesco. Dopo aver realizzato una prima tranche di interventi, adesso si lavora per completare il tutto anche a livello di impiantistica. Il programma prevede per le 11 la celebrazione religiosa presieduta dall’arcivescovo diocesano Riccardo Fontana e per le 12.30, dopo il saluto del sindaco Claudio Marcelli e del rettore dell’eremo, padre Claudio, una visita all’antica struttura, sorta come monastero benedettino nel secolo VIII secolo e dal 1216 - anno in cui venne donata a Francesco - al 1783 è stata abitata dai francescani. Il Santo di Assisi non arrivò mai al Cerbaiolo, mentre Sant’Antonio da Padova qui si ritirava a pregare. Nel 1867, Giosuè Carducci, ospite del convento, fermò l’esperienza nell’ode “Agli amici della Valle Tiberina”. In anni recenti, l’eremo - quasi interamente distrutto nel 1944, a causa dei ripetuti scontri a fuoco tra partigiani locali e truppe naziste che tentarono di impadronirsene per usarlo come base di operazioni - è stato totalmente restaurato da un'eremita della Piccola Compagnia di Santa Elisabetta: Chiara Barboni, morta nel 2010. E fino al 2016 qui ha stazionato un asceta. “Un’operazione fondamentale, il suo recupero – ha sottolineato Giovanni Tricca, presidente dell’associazione “I Cammini di Francesco in Toscana” – perché Cerbaiolo è uno fra i luoghi storici, culturali e spirituali più significativi lungo il tracciato che dalla Verna porta fino ad Assisi. Debbo inoltre elogiare l’operato dell’associazionismo locale: mi riferisco alla Confraternita di Misericordia e alla Pro Loco di Pieve Santo Stefano, che tanto si sono impegnate per la “rinascita” di Cerbaiolo e che credono fortemente sui Cammini di Francesco. Ma anche i Comuni vicini stanno sempre più percependo la reale portata di questa operazione, che la Valtiberina deve trasformare in grande opportunità”.
nando dalla pieve
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19/10/2019 19:25:07