Incendio alla Giovagnini di San Giustino: la famiglia ringrazia

"Senza quelle tre persone coraggiose la nostra azienda sarebbe stata distrutta"
Le conseguenze potevano essere devastanti, ma grazie al tempestivo intervento di alcuni passanti è stato evitato il peggio. Mercoledì sera, attorno alle 20, si è sviluppato un rogo all’esterno della ditta Giovagnini di San Giustino; realtà leader nazionale nella produzione di sottoli e sottaceti nata nel centro storico di Sansepolcro, poi trasferitasi nel vicino territorio umbro. Non chiare ancora le cause che possono aver innescato il rogo: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Città di Castello. Le fiamme si sono sviluppare nel rimessaggio esterno all’azienda dove erano stoccati pallet in legno e altro materiale, molto vicino al capannone che fortunatamente non ha subito danneggiamenti se si esclude una parete esterna leggermente annerita dal fumo. I titolari dell’azienda, i biturgensi Giovanni e Chiara Giovagnini, rispettivamente figlio e nipote del fondatore Gualtiero, che per alcune ore hanno temuto il peggio – attraverso il nostro quotidiano – vogliono ringraziare pubblicamente chi quella sera, passando per puro caso nella zona, si è precipitato tra le fiamme evitando un disastro. “Un grazie a Vincenzo Afragola, un ragazzo di Sansepolcro poco più che ventenne il quale, senza pensarci due volte, si è attivato in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco – dichiara l’imprenditore Giovanni Giovagnini – e si è fatto in quattro per dare una mano, risolvendo le prime situazioni di pericolo. Un ragazzo coraggioso e altruista, sicuramente di esempio per tutte quelle persone che invece erano tranquillamente a fare fotografie da via Citernese. Insieme a lui – aggiunge la figlia Chiara – altro esempio di coraggio è stato un vigile del fuoco volontario di Sansepolcro, Andrea Santi Amantini, che si trovava in zona e ha coordinato con grande capacità l'arrivo dei colleghi da Città di Castello: un ringraziamento anche a tutti coloro che ci sono stati vicino manifestando la loro amicizia, in primis Stefano Amadori artigiano con laboratorio in via Citernese che ci ha avvisato prontamente dell'episodio e grazie a lui è partito subito il piano di emergenza: non so cosa sarebbe potuto accadere – concludono Giovanni e Chiara - senza l'intervento di tutte queste eccezionali persone. Per ultimi, ma non certo per importanza, un grazie anche ai vigili del fuoco di Città di Castello che sono arrivati velocemente sul posto con due unità e con grande professionalità, capacità e coraggio hanno scongiurato la propagazione dell'incendio alla parte principale della fabbrica, limitando al minimo i danni”. Insomma, una storia fortunatamente a lieto fine che viaggia tra Umbria e Toscana.
Commenta per primo.