Chiusi della Verna si interroga sulla variante del Corsalone
Le opposizioni chiedono chiarezza e soluzioni condivise
Dopo l'incontro tenuto al corsalone il 24 ottobre, dove l'obiettivo era fare chiarezza sul tema della variante 71 incluso il tema area sacci, il sindaco di chiusi ha indetto un consiglio comunale dedicato al tema. La maggioranza si è espressa a favore del progetto di 32 milioni per la realizzazione della variante del corsalone.
Le opposizioni hanno manifestato il proprio disappunto per la narrazione dell’approvazione "quasi all'unanimità" del progetto, sottolineando che, in realtà, era presente solo un consigliere di opposizione, mentre gli altri membri – il consigliere Loddi e il consigliere Bernacchi – non hanno potuto partecipare per impegni pregressi. Qualora fossero stati presenti, i voti contrari sarebbero stati tre.
Ritornando all’incontro del Corsalone, è emerso che il Sindaco di Chiusi ha limitato il proprio intervento all’apertura dell’evento, senza offrire un contributo concreto o una visione chiara da parte della maggioranza. È importante evidenziare che la partecipazione dei residenti del Corsalone è stata esigua; viceversa, erano presenti le opposizioni dei comuni di Bibbiena, Poppi e Pratovecchio Stia. La nostra rappresentanza, in qualità di opposizione del Comune di Chiusi, ha partecipato insieme ai rappresentanti delle attività produttive e ai proprietari dell’area Sacci.
Per la cronaca, attualmente l’importo del progetto è di 32 milioni, 10 nel 2025 e 22 nel 2026. Questa voce è presente nel Bilancio di previsione finanziario 2024 – 2026 ed è compresa tra gli interventi indicati per spese di investimento, finanziabili con debito autorizzato e non contratto (DANC). Per i comuni mortali il debito autorizzato e non contratto (DANC) è una forma di autorizzazione degli investimenti, che consente la possibilità di finanziare le spese di investimento, in fase di previsione di bilancio si registra la spesa senza la corrispondente entrata, che poi verrà finanziata da una voce di entrata da stabilire, qualora gli investimenti si debbano effettivamente realizzare. Si fa ricorso al DANC quando non vi è la certezza che i debiti debbano essere assunti e questo determina l’aumento nel disavanzo di amministrazione, perché la spesa viene impegnata senza una corrispondente voce di entrata.
32 milioni di euro per poco più di 1 km e mezzo e senza abbattimento della SACCI. Questo nessuno lo dice.
Come già ribadito durante la campagna elettorale, il nostro obiettivo prioritario rimane quello di tutelare le attività commerciali e industriali del Corsalone, garantendo al contempo la sicurezza della strada statale, compresi la stazione, gli attraversamenti e gli ingressi verso le aree industriali ex-Stimet e le frazioni di Fontechiara e Pagliarese.
Esiste un progetto tecnico proposto dal Comitato del No che prende in considerazione tutte queste esigenze. Riteniamo che questo progetto meriti di essere valutato, ma purtroppo non è stato menzionato durante la riunione al Corsalone.
Recentemente, il comune di Bibbiena, il cui confine include sia la stazione che l'area sacci, ha avanzato una proposta per la creazione di un polo formativo tecnico di alta specializzazione. La spesa per questo progetto ammonterebbe a 15 mln di euro quindi meno della metà dei 32 milioni previsti per la variante. Una soluzione che consideriamo valida per la riqualificazione dell’area e per l’intero territorio del Casentino. Sempre il comune di Bibbiena, nella stessa proposta, ha chiesto di impiegare il resto dei fondi ad interventi su un altro tema molto sentito da tutti i casentinesi ovvero investimenti in sanità.
Tuttavia, questa proposta non è stata presa in considerazione dal Comune di Chiusi, nonostante la ricezione formale della proposta da discutere in Consiglio Comunale. Ci chiediamo quindi le ragioni per cui il Sindaco di Chiusi stia ignorando questa possibilità, considerato che con la delibera numero 8 del 19 aprile 2022 il Comune aveva già manifestato l’intenzione di partecipare, in convenzione con altri comuni, a un progetto di rigenerazione urbana. È forse un ripensamento o una scelta strategica dettata da motivazioni politiche? Forse ha dimenticato? Forse è stato richiamato all'ordine perché fare qualsiasi progetto con il comune di Bibbiena è il male assoluto?
Per la cronaca anche i comuni di Talla, Castel Focognano e Chitignano avevano firmato la suddetta convenzione il cui progetto è in graduatoria in attesa di scorrimento della stessa. Ad oggi ha votato con coerenza solo il comune di Castel Focognano approvando in consiglio comunale la proposta del progetto del Polo Formativo.
Vogliamo far notare che tutti i comuni amministrati dal PD, per fortuna pochi in Casentino e poco rappresentativi, vogliono la variante spinta dal partito che è in piena campagna elettorale per le prossime regionali quello stesso partito democratico che ad ogni elezione regionale fa capolino e si presenta ai Casentinesi con il problema viabilità e sanità dopo aver governato il Casentino per oltre 40 anni.
Conclusioni:
Tornando al comune di Chiusi, riteniamo fermamente che l’unica soluzione utile sia quella di un accordo con il Comune di Bibbiena e i proprietari dell’area Sacci, tenendo conto delle attività economiche e industriali esistenti, della sicurezza del tratto di strada interessato e di una visione progettuale per tutto il Casentino. Tutto questo può essere fatto mettendo in atto sia il progetto del Polo Formativo che riqualifica l’area da tutti denominata la porta del Casentino e sia il progetto presentato dal Comitato del No alla variante che mette in sicurezza il tratto del Corsalone.
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