Terremoto in Turchia e Siria, la terra trema ancora: già 3800 morti
Secondo l’Oms sarebbero 20mila. In migliaia sotto le macerie
Un violentissimo terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito ieri una vasta area al confine tra Turchia e Siria. L'onda d'urto ha fatto crollare migliaia di palazzi e il numero dei morti, destinato comunque a salire, supera quota 3800 morti. Decine di migliaia i feriti, con centinaia di famiglie sotto le macerie. Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno tre metri e le scosse hanno avuto una tale violenza da essere state avvertite fino in Groenlandia. In Italia è scattata l’allerta tsunami, poi revocata: la circolazione dei treni, nelle regioni del Sud, è stata sospesa alle 6.30, per poi riprendere regolarmente. Da tutto il mondo sono partiti i primi team di soccorso.
Oltre 3.800 morti tra Turchia e Siria, soccorsi a lavoro nella notte
Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 vittime il bilancio provvisorio del violento sisma che ha colpito Turchia e Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823 dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.379. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.
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