Mondo Politica: intervista a Barbara Croci segretario del Pd di Anghiari

Ha preso giustamente posizione dopo gli atti vandalici alla sede del partito, ma con Lei parliamo di politica e non di cronaca. Barbara Croci, consigliere comunale di minoranza del centrosinistra ad Anghiari, è anche il segretario del Partito Democratico, che dice la sua sugli ultimi sviluppi in ambito sia nazionale che locale.

Croci, a distanza di poco più di un anno dal suo insediamento, in che cosa sta venendo meno la nuova amministrazione di Anghiari?

“Vi sono per esempio due situazioni sbandierate in campagna elettorale ancora ferme o mal gestite: la prima riguarda i giardini del Campo alla Fiera, i cui lavori non vengono portati avanti a causa di una programmazione e di una gestione inadeguata; finanziamenti di diversa provenienza, copertura finanziaria insufficiente, tempistiche mal calcolate e incidenti di percorso come la mancanza di un nulla osta necessario per legge, stanno trascinando la questione da un anno e mezzo privando così la cittadinanza di un luogo vitale per la socialità. Stesso discorso anche per ciò che riguarda il percorso pedonale del centro storico: mi riferisco alla piccola scalinata di Porta Sant’Angelo addossata alle pareti delle mura; anche qui lavori in corso, ma mancava un nulla osta. Come opposizione, ci siamo impegnati per andare verso una soluzione migliorativa: a seguito di una nostra interrogazione la Soprintendenza ha potuto verificare e prescrivere una modifica del manufatto che ne riduce l’impatto e speriamo con il nuovo anno vada in porto”.

Al di là delle posizioni politiche, cosa significa aver eletto in Provincia ad Arezzo un presidente come Alessandro Polcri, sindaco di Anghiari?

“Noi del centrosinistra abbiamo valutato secondo questa ottica: anche a causa della scelta della data delle elezioni stabilita dalla presidente stessa, non abbiamo un nostro candidato, però è sempre possibile fare un ragionamento di buon senso. Fra Silvia Chiassai Martini e Alessandro Polcri, un presidente della Provincia locale è sicuramente un vantaggio per la Valtiberina e certamente anche per Anghiari. Inoltre, visto l’operato arrogante e spesso politicizzato della Chiassai Martini, un candidato di estrazione civica sarebbe stata la migliore delle due opzioni. La oramai ex presidente sulla data delle elezioni ha operato una forzatura (riducendo di fatto il numero dei primi cittadini candidabili da 26 a 5) che le si è ritorta contro, causando una evidente spaccatura nel centrodestra. Le elezioni per il presidente della Provincia hanno poi evidenziato un altro particolare: il centrosinistra ha ragionato per il bene del territorio, il centrodestra ha invece messo davanti temi più ideologici. Chiediamo di batterci per un consigliere del cda di Eaut del territorio e non per un presidente della nostra Provincia? In Valtiberina il centrosinistra ha votato diffusamente Polcri, mentre il centrodestra non ha fatto altrettanto”.

Quale valutazione esprime sulla manovra varata dal governo Meloni?

“La manovra ha già dimostrato i limiti dibattuti in questi giorni, soprattutto rispetto anche ai proponimenti fatti in campagna elettorale: scarsa attenzione verso le categorie di cittadini più in difficoltà, tagli alla sanità, pensiamo anche alla mancata copertura del piano oncologico nazionale e aiuti ai club della serie A di calcio, poi un comportamento discutibile rispetto ai provvedimenti già presi in tema di pandemia, che qualche preoccupazione ricomincia a darla. Vi è stata fretta nel rimettere mano alle misure cautelative: meglio sarebbe adoperare maggiore prudenza”.

Quale nuovo segretario nazionale vorrebbe per il Partito Democratico?

“Personalmente, sono più concentrata nella fase costituente e sulla riflessione che occorre fare riguardo alle strade da seguire per riorganizzare bene il partito e permettere una sua presenza più efficace. C’è poi una carta dei valori da ri-scrivere e ri-condividere, i principi che devono tenerci uniti: queste le priorità del momento, che dovranno guidare il partito, poi ci saranno a febbraio anche le primarie per la scelta del segretario o della segretaria. Le proposte sono ancora in evoluzione. Tutti i candidati attuali sono persone che stimo e hanno accettato di tenere aperta la fase costituente anche oltre le primarie e di seguire poi le linee comuni che verranno ridefinite. Io ho tuttavia sempre avuto dubbi sul ‘partito degli amministratori’: sono orientata verso un candidato donna, perché ritengo che sia giunto il momento di mettere alla prova qualità e attitudini al femminile. Sto riflettendo sulla proposta di Elly Schlein: al momento sembra quella più innovativa, che rimescola le carte interne e apre di più ai giovani. Nelle sue priorità leggo la volontà di tenere unite le storie politiche del ‘900 che hanno portato alla nascita del Pd, compresa quella della sinistra cattolica e popolare, ma in un’ottica nuova, di maggiore attenzione all’ambiente, alle persone e alla crescita economica, necessaria per il benessere e la redistribuzione”.