Umbria: da "cuore verde" a "cuore di cemento" il passo è breve
In aumento anche l'abusivismo edilizio
La Regione che una volta era il cuore verde d’Italia, in verità registra le più alte quote di consumo del suolo. E’ quanto emerge dal Rapporto territori 2022 dell’Asvis, l’Agenzia italiana per lo sviluppo sostenibile. Lo studio analizza il posizionamento di regioni, province e città metropolitane rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030. In Umbria, tra il 2020 e il 2021, si registra una situazione negativa in cinque obiettivi. Uno di questi è, appunto, quello relativo al consumo di suolo annuo indicizzato. L’Umbria, nel 2021, ha incrementato il proprio consumo di suolo a un tasso maggiore di quello nazionale, riportando un valore pari a 12,9 ettari consumati per 100.000 abitanti. Inoltre, tra il 2010 e il 2020 si registra un incremento dell’abusivismo edilizio (+8,8%) mentre si riducono, non solo a causa del lockdown, i posti per chilometro del trasporto pubblico locale (-39,7%). Resta sostanzialmente stabile l’uso di mezzi privati il cui valore si attesta all’83,6%, uno tra i più alti d’Italia. Cala, inoltre, l’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua. Il rapporto evidenzia un aumento sia della povertà relativa familiare (+ 5 punti percentuali) sia della povertà assoluta. Tra il 2019 e il 2021, inoltre, aumenta la bassa intensità lavorativa (+2,8 punti percentuali) e le persone che vivono in abitazioni con problemi strutturali (+9,1%). Altra situazione negativa viene individuata nella giustizia e nelle istituzioni: peggiora la partecipazione sociale (-9 punti percentuali) e aumentano le truffe e le frodi informatiche, quadruplicate tra il 2010 e il 2020. Si rileva, invece, una situazione sostanzialmente invariata negli anni per quanto riguarda l’energia: tra il 2012 e il 2020 si registra un contenuto miglioramento dell’energia da fonti rinnovabili (+4,6%) e dell’efficienza energetica 8+2,1%) che nel 2020 registra un livello tra i più bassi d’Italia. Per quanto riguarda il lavoro, si riducono gli infortuni (-13,5% tra il 2010 e il 2020) ma aumenta il part-time involontario (+2,7%) e il numero dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano, +4,2%) mentre l’occupazione torna ai livelli pre Covid. Andamento positivo per sei obiettivi: agricoltura e alimentazione (si riducono le persone obese e in sovrappeso), salute (aumenta il numero dei medici per abitanti che nel 2021 raggiunge il 12,2%, uno dei più alti d’Italia), migliora l’istruzione e la formazione, bene anche la parità di genere per quanto riguarda la quota di donne in consiglio regionale (+22% punti percentuali tra il 2012 e il 2021). Per quanto riguarda le infrastrutture, aumenta la copertura della banda larga e il numero di imprese con attività innovative (+25,1%). In miglioramento le quote relative alla raccolta differenziata.
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