Saman Abbas, dall’autopsia emerge un taglio all’altezza della gola
"Modalità di esecuzione atroci". Da capire se il taglio sia stato post-mortem
Un taglio all'altezza della gola. Questo sarebbe il segno di violenza più evidente trovato sul cadavere che si ritiene essere di Saman Abbas, la ragazza pakistana di 18 anni scomparsa, e verosimilmente uccisa dai suoi familiari, tra i mesi di aprile e maggio del 2021 a Novellara, nella provincia di Reggio Emilia, dove viveva. Questo quanto emerge dall’autopsia sul cadavere recuperato nel casolare di Novellara, nei pressi della casa dei genitori della giovane pakistana. L’autopsia, come da programma, è stata effettuata oggi al laboratorio Labanof di Milano nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dalla corte di assise di Reggio Emilia.
A quanto si apprende, serviranno comunque gli esami istologici sui tessuti per accertare se la ragazza sia stata sgozzata e uccisa o il taglio sia stato fatto post-mortem. Ancora non è possibile dire, insomma, come la diciottenne sia stata uccisa. L'avvocato Barbara Iannuccelli, che rappresenta l'associazione Penelope come parte civile al processo per l'omicidio della 18enne, ha spiegato che dall'analisi esterna del corpo sono emersi scollamenti e abrasioni "che possono essere dettati dall'effetto tappo, essendo stata sotto terra per un anno e mezzo", ma a suo dire sarebbe anche fuorviante parlare di veri e propri tagli.
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