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Mondo Politica: intervista a Claudio Maggini, vicesindaco ad Anghiari

"Per quello che riguarda la raccolta differenziata dobbiamo alzare la quota: siamo attorno al 40%"

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Vicesindaco di Anghiari e collaboratore più stretto del primo cittadino, Alessandro Polcri. Claudio Maggini, imprenditore artigiano, esercita il suo ruolo con grande impegno e passione al servizio della collettività. Massima disponibilità e voglia costante di dare risposte sempre migliori ai cittadini.

Vicesindaco Maggini, dopo cinque anni di accentramento quali risultati sta producendo la “spalmatura” totale delle deleghe fra assessori e consiglieri operata dal sindaco Alessandro Polcri?

“Diciamo che sta apportando grossi benefici in termini di funzionalità ed efficienza, fermo restando che alcuni di noi hanno alle spalle già cinque anni di mandato. Con le deleghe ripartite fra l’intero gruppo di maggioranza, l’amministrazione corre più veloce e spedita e allo stesso tempo il singolo titolare vi lavora in maniera più approfondita. Mettiamoci poi la validità dei singoli assessori e consiglieri: gente alla prima esperienza che si sta rivelando molto competente. Se non cito i singoli, è perché dovrei elencarli tutti. Come del resto Roberta Giorni, la capogruppo, che non ha deleghe specifiche, ma che si sta dimostrando determinata e con un grande senso di equilibrio”.  

A proposito di deleghe, fra quelle di cui si occupa c’è la polizia municipale. C’è da lavorare molto su questo versante?

“Sono sincero: è una materia complicata, o comunque meno semplice di quanto uno possa immaginare. Il lavoro certamente non manca, ma stiamo seguendo l’impostazione giusta e sono convinto che arriveremo a migliorare il lavoro, compatibilmente con il personale che abbiamo a disposizione”.

Quali i risultati ottenuti (e non solo in ultimo) nell’altro importante capitolo a Lei assegnato, l’assetto del territorio?

“Se parliamo di questo argomento, diciamo che le circostanze mi resero subito operativo nel 2016: a giugno vincemmo le elezioni comunali e dopo appena una decina di giorni arrivò l’alluvione. Ci mettemmo subito all’opera, con il sindaco Polcri che di persona risolse quella situazione e contattammo subito il consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno: da quel momento è iniziato un proficuo rapporto di collaborazione, che ha prodotto ottimi risultati, vedi la ripulitura di fiumi, torrenti e reglie, a cominciare da quella del Sovara fino alla diga di Tavernelle. A metà dello scorso mese di ottobre, nel corso di una riunione tenuta online, abbiamo stilato il piano operativo e il programma di interventi per il 2023, compresi quelli di manutenzione ordinaria. Posso dire che, da quando l’abbiamo presa in mano noi, la sicurezza del territorio anghiarese è molto più elevata: abbiamo alzato il livello di sicurezza, grazie agli interventi fatti con il consorzio”.

Da assessore all’ambiente, c’è da fare ancora molto per migliorare di percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti?

“Al momento, siamo intorno al 40%, per cui dobbiamo sicuramente alzare la quota. Avevamo iniziato bene la differenziata all’oasi ecologica, poi è sopraggiunta la pandemia che ha rallentato un po’ la marcia, perché in quel periodo i cittadini gettavano tutto nel cassonetto e anche adesso seguono in parte questa abitudine, quindi li invito a un più corretto conferimento dei materiali di scarto. Avevamo poi aggiunto i cassonetti dell’organico per creare un’ulteriore selezione e adesso abbiamo un progetto con Sei Toscana per l’installazione di cassonetti seminterrati nei quattro-cinque punti del centro storico da noi individuati. Un’operazione che rientra nei progetti di Sei Toscana per il Pnrr”.

Da molti anni vive politicamente a fianco del sindaco Alessandro Polcri, del quale è un “braccio destro” a tutti gli effetti, non soltanto perché è il suo vice. Cosa risponde a chi sostiene che la sua candidatura alla presidenza della Provincia di Arezzo non abbia spiegazione valida, se non quella di una mossa personalistica?

“Che la candidatura di Polcri è stata “voluta” da Arezzo e che quindi non si tratta di una persona scesa in campo per rompere le uova nel paniere. Lo ha fatto perché dapprima aveva chiesto di occupare la vicepresidenza e questo non è piaciuto. Polcri ha fatto presente come vi sia un accentramento di poteri su Arezzo quando si sa benissimo che sarebbe più giusta e auspicabile una turnazione, vedi il meccanismo istituito all’Unione dei Comune della Valtiberina, nel quale ogni due anni si cambia il presidente. Le vallate sono peraltro abbastanza scontente dell’accentramento su Arezzo e quindi Polcri si è candidato per far capire che occorre tenere in considerazione i comprensori, una volta compreso il sentimento di malcontento che aleggia”.  

 

Redazione
© Riproduzione riservata
07/12/2022 10:47:05


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