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Mondo Politica: intervista a Francesca Mercati assessore al Comune di Sansepolcro

"Ottima la scelta di Francesca Chieli alla guida della Fondazione Piero della Francesca"

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Che anno è stato il 2022 per il turismo a Sansepolcro? La domanda viene subito girata alla diretta interlocutrice, Francesca Mercati, che a Palazzo delle Laudi – dopo cinque anni da capogruppo con il sindaco Mauro Cornioli – è ora assessore della giunta di Fabrizio Innocenti con deleghe a cultura, turismo, commercio, manifestazioni e rapporti con le frazioni.

Assessore Mercati, siamo quasi a fine 2022. Quale bilancio sente di stilare per il movimento turistico a Sansepolcro nell’anno del ritorno alla normalità post-Covid?

“In attesa dei dati ufficiali, siamo molto contenti dell’afflusso importante di italiani e stranieri che abbiamo avuto. Peraltro, si tratta di un turismo qualificato, quindi vengono da noi appositamente per vedere e ammirare l’arte. L’ultima dimostrazione l’abbiamo avuta nel ponte festivo di Ognissanti, complice anche un clima atmosferico senza dubbio gradevole. Sansepolcro piace per le sue bellezze artistiche e culturali e da sempre il museo civico è il termometro della situazione”.

La riapertura della Casa di Piero è il valore aggiunto di questa ultima fase dell’anno?

“Direi che si sta rivelando un vero e proprio volano, a dimostrazione dell’ottima scelta che abbiamo fatto, quella di affidare la presidenza della Fondazione Piero della Francesca alla dottoressa Francesca Chieli. Abbiamo già ricevuto telefonate e prenotazioni solo per la Casa di Piero, poi è chiaro che gli ospiti visiteranno anche le altre strutture museali. Prendo un esempio: per domenica 27 novembre c’è una gita di ben cento persone per la Casa di Piero e abbiamo attivato una sorta di “rete” con balestrieri, sbandieratori e Spazio del Merletto perché, data la vicinanza fisica, la visita si possa estendere anche a queste sedi e quindi chi viene a Sansepolcro può conoscere meglio uno spaccato della nostra storia e della nostra tradizione. Notiamo anche un particolare non secondario: il baricentro del passeggio cittadino si sta sempre più spostando verso questa zona, con un transito sempre maggiore”.

Il piano articolato per il turismo presentato alla Fondazione Arezzo InTour è il realmente il primo tentativo compiuto dalla Valtiberina Toscana per la propria valorizzazione?

“Assolutamente sì. Ragioniamo in base alla logica dell’ambito di vallata che ci contraddistingue come comprensorio. Il capofila è Alessandro Polcri, sindaco di Anghiari e presidente dell’Unione dei Comuni: assieme a lui abbiamo deciso di affidarci ad Arezzo InTour, perché la Fondazione ci può fornire strumenti più adeguati in base ai dettami della Regione. La Valtiberina è quindi territorio unitario, che elabora progetti trasversali e con tematiche che possono legare fra di essi i vari Comuni. Prendo l’esempio dei musei: si può creare un itinerario e questo mette in grado la singola realtà di potenziare al meglio il suo o i suoi”.

Quali obiettivi persegue a livello culturale per il 2023?

“Proseguiremo lungo il filone degli autori locali, iniziando fin dalla seconda metà del mese di gennaio e senza svelare per ora i nomi. Sono comunque figure del territorio, espressione della nostra cultura e tradizione. Non solo: abbiamo l’intenzione di organizzare una grande mostra su Raffaellino del Colle, non appena tornerà il dipinto dell’Assunzione e Incoronazione della Vergine dagli interventi di restauro, poi ci sono anche tanti autori contemporanei”.

Dal nuovo governo confidate in una maggiore attenzione verso i capitoli “cultura” e “turismo”, nonostante le priorità del momento siano altre?

“Ho osservato fin dai primi giorni come si muove il nuovo ministro Gennaro Sangiuliano; bene, ho notato un grandissimo risalto verso l’aspetto culturale, in stretta connessione con il rivolto del turismo. Direi quindi che il binomio cultura-turismo sia molto azzeccato e che costituisce in fondo una legittimazione della filosofia che ha seguito la nostra amministrazione comunale, ossia quella di accorpare le due deleghe. Vuol dire che la visione è quella giusta. Non solo: Sangiuliano è un giornalista e, come tale, non può che avere un particolare attenzione verso la comunicazione, della quale conosce tempi, modi e linguaggio

Redazione
© Riproduzione riservata
21/11/2022 11:05:45


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