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Mondo Politica: intervista a Silvia Chiassai presidente della Provincia di Arezzo

"La mia candidatura a un nuovo mandato avvenuta in maniera corretta"

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Dal 2016 è sindaco di Montevarchi, rieletta al primo turno nel 2021. E da quattro anni è anche presidente della Provincia di Arezzo, con candidatura ufficiale al bis in vista delle elezioni del prossimo 18 dicembre dopo che a un certo punto si era fatto avanti Alessandro Polcri di Anghiari. Silvia Chiassai Martini non ha più oramai alcun bisogno di presentazioni: è una delle figure “forti” della politica aretina, una donna determinata e sempre più consapevole dei ruoli che esercita.

Presidente Chiassai Martini, è dunque Lei la prescelta per il bis. La linea della continuità ha vinto su quella della turnazione: crede però che quanto avvenuto potrà lasciare strascichi nei rapporti interni alla coalizione di centrodestra?

“C’è stata la legittima candidatura di un altro collega sindaco che in maniera corretta è stata valutata attentamente, insieme alla mia disponibilità a continuare il lavoro svolto in questi anni, dai sindaci, dai partiti e dalle realtà civiche del territorio. L’obiettivo era quello di giungere ad un candidato unitario, quindi l’altro responsabilmente avrebbe fatto un passo indietro, in caso di non scelta, perché l’unità politica del centrodestra viene prima degli interessi personali. Resto assolutamente convinta che questo sia stato un confronto costruttivo e leale. Credo che il buonsenso dimostrato dai colleghi amministratori non possa portare a conseguenze di nessun tipo, per il bene del territorio che è l’interesse principale da tutelare. Qualora ve ne fossero, ci sarebbero evidenti responsabilità che non gioverebbero a nessuno non solo rispetto ad un’area politica di centrodestra, ma soprattutto nei confronti degli elettori”.   

 Lo stesso trionfo elettorale di Fratelli d’Italia alle politiche di fine settembre può portare alla lunga a un cambio di pesi nel centrodestra aretino?

“Queste sono dinamiche tra partiti che non mi riguardano direttamente e di cui non ho esperienza, in quanto sono un esponente civico. Sicuramente, mi sento di dire che i risultati ottenuti dal centrodestra nelle ultime elezioni politiche non possono che rafforzare e consolidare la volontà espressa dai nostri concittadini di essere alternativi e distanti dalle politiche del centrosinistra e di volere fortemente un’amministrazione di centrodestra nel nostro territorio a tutti i livelli, dal comunale al provinciale. Questi risultati sono pertanto forieri di opportunità di successo anche per i prossimi appuntamenti elettorali nei Comuni della provincia”. 

Quali sono le opere incompiute, o comunque avviate, che Lei intende portare avanti se venisse rieletta?

“Mi sono impegnata in questi anni su più fronti per realizzare importanti interventi di cui le nostre comunità e i territori necessitano da tempo per il loro sviluppo. Ci sono opere di portata storica a cui tengo particolarmente: la realizzazione del nuovo ponte alternativo a quello di ponte Buriano per il quale siamo già pronti con la progettazione, ma manca il finanziamento di oltre 16 milioni di euro che ci è stato tolto dal precedente ministro Pd, Giuseppe Provenzano e che naturalmente richiederemo con forza al nuovo ministro per le infrastrutture, Matteo Salvini. Nel mese di gennaio partiranno finalmente i lavori per il ponte provvisorio e questa è un’opera che porterà benefici non solo alla viabilità, ma alla tutela e alla valorizzazione di Ponte Buriano, manufatto che risale al 1200, completamente abbandonato dalle precedenti amministrazioni. Un’ altra opera importante è la presa in carico della Tiberina 3 bis, un evento storico, in quanto a distanza di 30 anni la Provincia si assume la responsabilità di sollevare il Comune di Pieve Santo Stefano dalla gestione, che comprensibilmente non può sostenere interventi di rilevanza economica per garantire la messa in sicurezza di questa strada, per risolvere un problema che non è solo della Valtiberina ma del centro Italia. Un’altra scelta politica è la presa in carico della provinciale 51 della Spugna, a tutela dei piccoli Comuni e di una viabilità in sicurezza sempre della Valtiberina e dei turisti che visitano questa splendida vallata. L’ultima progettualità in termini di tempo di cui sono particolarmente orgogliosa è la costituzione della prima comunità energetica provinciale, che sarà modello nazionale e che permetterà al nostro ente, ai 36 Comuni, alle imprese e ai cittadini di sviluppare un progetto fattivo di produzione di energia pulita e di risparmio economico per i prossimi 20 anni, offrendo opportunità di sviluppo e di crescita per le nostre aziende che diventeranno più competitive e di creare un sostegno solidale per le fasce più deboli della popolazione. Una politica che parte dal basso e che, in un momento difficile, trova soluzioni concrete in attesa di una seria politica di lungo termine da parte delle Regione che resta silente e del Governo che finalmente inizia ad occuparsi di emergenza energetica che, ormai da troppi mesi sta producendo forti ripercussioni economiche e sociali”.  

La Provincia, come da Lei appena ricordato, ha preso in carico la vecchia 3 bis a nord di Pieve Santo Stefano. Da luglio a oggi quale evoluzione ha avuto la situazione?

“Per volontà politica di questa amministrazione provinciale, abbiamo deciso di risolvere un problema annoso che durava da 30 anni. Il sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli, ha sempre segnalato le criticità di un Comune così piccolo che da decenni ha in carico una strada in cattive condizioni legate alla sicurezza, con tratti chiusi, che necessità di investimenti straordinari e certo non sostenibili per il comune. Nessuno, negli anni, ha voluto assumersi questa responsabilità, io ho scelto con coscienza di prendermi carico di intervenire, reperendo i 39 milioni di euro che devono essere richiesti al competente Ministero. Se la Provincia di oggi non ha certo queste risorse, in passato avrebbe potuto invece risolvere la problematica se politicamente avesse voluto farlo. Ritengo non solo che sia un dovere per l’ente andare incontro alle richieste dei Comuni, ma risolvere la questione della Tiberina 3 bis significa svolgere un servizio per migliorare i collegamenti di tutto il centro Italia, diventando una strada alternativa e sicura alla E45, in gestione Anas e che da sempre è un cantiere aperto. Stiamo firmando l’accordo per il passaggio dei primi 5 milioni di euro alla Provincia, che sarà attuatrice nelle prossime settimane di una prima tranche dei lavori, utilizzando la progettualità di Anas già eseguita alcuni anni fa”.  

Al di là della diversa posizione dal punto di vista politico, ha notato – come in molti sostengono – che la Regione Toscana a livello di considerazione guardi verso ovest e tenda a snobbare le realtà più periferiche come l’Aretino?

“E’ evidente a tutti che la nuova governance regionale ha fatto la scelta precisa di non dare rappresentanza, attenzione e quindi investimenti al nostro territorio per motivi chiaramente politici. Siamo l’unica provincia della Toscana di centrodestra e il governatore sembra svolgere il suo ruolo non come un amministratore dei territori, che devono essere ugualmente supportati in quanto espressione di cittadini che pagano le tasse, ma come un amministratore che destina le risorse per il rafforzamento territoriale in base all’appartenenza politica, quella del Pd. Il caso di Arezzo è eclatante, perché dopo 73 anni la Provincia è amministrata dal centrodestra, avendo determinato un cambio radicale di atteggiamento e di considerazione da parte della Regione nei confronti del territorio. Questa è la miopia di una politica che guarda più all'interesse del partito che al bene delle comunità. L’augurio che faccio ai toscani e agli aretini è che questa malapolitica cessi presto, per arrivare ad una governance regionale rispettosa di tutti i cittadini e di tutti territori”. 

Redazione
© Riproduzione riservata
18/11/2022 10:42:52


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