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Cdm proroga il taglio alle accise fino all’8 luglio, anche sul metano

Sindacati: «Il governo intervenga su salari e pensioni. Risorse finora insufficienti»

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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che proroga all'8 luglio il taglio delle accise sui carburanti. L'intervento viene esteso anche al metano per cui l'accisa va a zero e l'Iva viene ridotta al 5%. Nel pomeriggio il Cdm passerà al Dl aiuti sul quale stamattina si è svolto l’incontro tra l’esecutivo e i sindacati. 

Aiuti per le famiglie e le imprese
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine della seconda seduta odierna del Cdm, quella pomeridiana che esaminerà il decreto legge sugli aiuti per imprese e famiglie per fronteggiare gli effetti della crisi ucraina, terrà una conferenza stampa insieme ai ministri dell'Economia Daniele Franco, della Transizione ecologica Roberto Cingolani, e del Lavoro Andrea Orlando. L'incontro avrà luogo presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. «Il governo ci ha ripetuto che per ora i ragionamenti che fanno sono su un livello di intervento tra i 6 e i 7 miliardi, gli abbiamo detto che consideriamo la cifra insufficiente. Adesso è il momento di uno scostamento», afferma il leader della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul decreto aiuti con Mario Draghi. Al tavolo anche i segretari generali di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Per il governo hanno partecipato il ministro dell'Economia Daniele Franco, del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. L'incontro ha  preceduto il Consiglio dei ministri che dovrebbe varare il nuovo decreto di aiuti per le famiglie e le imprese. Doppia riunione del Cdm oggi. Alle 12 prima seduta per l'esame del provvedimento per la riduzione delle accise sui carburanti. Nel pomeriggio invece all'ordine del giorno appunto il decreto per gli aiuti per le imprese e le famiglie per fronteggiare gli effetti della crisi ucraina. 

Dl Energia
Il taglio delle accise sui carburanti sarà in vigore fino all'8 luglio 2022. «In considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall'eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all'8 luglio 2022», si legge nella bozza del decreto legge recante misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti all'esame del Cdm. «In particolare- si legge nella bozza - le aliquote di accisa dei sotto indicati prodotti sono rideterminate nelle seguenti misure: - benzina: 478,40 euro per mille litri; - oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri; - gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi; - gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo. L'aliquota Iva applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5%». 

+20% per i rifornimenti
Ma non basta per il Codacons il taglio delle accise sui carburanti fino al prossimo 8 luglio. «I dati ufficiali del Mite ci dicono che i prezzi dei carburanti continuano a salire a ritmo incessante con gli italiani che, nonostante la riduzione delle accise, pagano per i rifornimenti il 20% in più rispetto allo scorso anno. L'andamento di benzina e gasolio alla pompa appare schizofrenico con i listini che aumentano anche in presenza di un calo delle quotazioni petrolifere», afferma il presidente Carlo Rienzi. E aggiunge: «Oltre al taglio delle accise il governo può e deve fare di più, a partire da una lotta serrata alle speculazioni, perché ogni centesimo di aumento sui carburanti porta ad effetti diretti sui prezzi al dettaglio e ad una perdita di potere d'acquisto a danno delle famiglie».

Stretta finale
Almeno un miliardo e mezzo in più, con la possibilità di ritagliare ancora qualcosa fino all’ultimo. Ieri il primo maggio del governo è stata una giornata di lavoro per trovare il modo di aumentare la dote (che dovrebbe passare da 6 a 7,5 miliardi almeno)dell'atteso nuovo decreto sugli aiuti a famiglie e imprese che verrà varato dal Consiglio dei ministri tra poche ore, probabilmente nel primo pomeriggio, e poi illustrato da Mario Draghi in conferenza stampa. La stretta finale è un gioco a incastri in cui non è ancora certo l'intervento sul cuneo fiscale, su cui è forte il pressing, soprattutto dal Pd. Sul tavolo, si racconta dai partiti, due ipotesi: un bonus una tantum di 200 euro nella prossima busta paga, oppure un rafforzamento della decontribuzione dello 0,8% per i redditi fino a 35mila euro, decisa per tutto il 2022 nell'ultima manovra e costata circa 1,5 miliardi.

Soluzione
La seconda soluzione è considerata più concreta, dal momento che lo stanziamento finora valutato è vicino al miliardo. Una cifra però considerata troppo esigua da Confindustria e parti sociali, nonché da alcune anime della variegata maggioranza, e il problema è stato sollevato anche dal ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Non è escluso, si ragiona in ambienti della maggioranza, che l'intervento sul cuneo possa essere rinviato a un secondo momento, quando saranno a disposizione risorse più ingenti per realizzare una misura strutturale. Di fatto, con il nuovo decreto si supereranno i 20 miliardi di euro stanziati dal governo in quattro mesi per fronteggiare la crisi energetica, divenuta più grave con la guerra in Ucraina. Palazzo Chigi e Mef non prevedono ancora uno scostamento, in attesa di capire se l'Ue metterà in campo un Energy Recovery Fund. Da Bruxelles intanto arriveranno a breve le nuove linee guida della Commissione per l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund per il Pnrr, con indicazioni utili ai singoli Paesi per modificare e aggiornare i rispettivi Piani nazionali. L'Ue, inoltre, sta ragionando su una possibile ipotesi di incremento di risorse alla luce dell'impennata dei prezzi delle materie prime, per evitare il rischio che le imprese rinuncino agli appalti. Ma prima ancora di valutare qualsiasi ipotesi attenderebbe il lavoro di analisi che starebbero facendo Ocse e Fmi.

Tetto
In attesa che in Europa si trovi una difficile sintesi fra interessi contrastanti anche sul tetto al prezzo del gas, il governo Draghi aggiunge nel nuovo decreto altri strumenti per l'emancipazione dalle forniture russe: si prevede la realizzazione "urgente" di rigassificatori galleggianti oltre le 12 miglia nautiche dalla costa, ma anche di impianti fissi a terra. I presidenti delle Regioni dove saranno localizzati i nuovi rigassificatori saranno nominati Commissari straordinari per l'autorizzazione delle opere. Si prevedono poi semplificazioni per sburocratizzare e accorciare i tempi dell'avvio di impianti per le energie rinnovabili, eolici e fotovoltaici. E si va verso una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l'utilizzo delle centrali a carbone in Italia, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l'emergenza. In parallelo, continua l'impegno a tamponare l'emergenza per famiglie e imprese, missione difficile a fronte dell'inflazione. Oltre alla proroga fino a giugno della riduzione di 30 centesimi delle accise sui carburanti e l'estensione del credito di imposta per imprese energivore, sarà varato un nuovo allargamento del bonus sociale per le bollette. Il tetto Isee per ottenere lo sconto, alzato a marzo da 8mila a 12mila euro, dovrebbe salire fino a 14-15mila euro.

Meccanismo
Al Mise si è studiato un meccanismo per rendere realmente automatico il bonus contestualmente alla presentazione dell'Isee, per risolvere criticità emerse in queste settimane. In arrivo anche un fondo da circa 200 milioni di euro per le imprese con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (come Russia, Ucraina e Bielorussia). Avranno invece una “corsia rapida", grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche. Allo studio anche il sostegno ai lavoratori pendolari per gli abbonamenti ai servizi di trasporto. Di fronte a misure tanto variegate si era pensato inizialmente di spacchettarle in due decreti diversi, ipotesi per ora accantonata anche per evitare di intasare ulteriormente il calendario. In mattinata gli ultimi accorgimenti e probabilmente - si ragiona in ambienti parlamentari -un check con i partiti della maggioranza. 

Risorse aggiuntive
«Non solo famiglie e imprese, il salasso energetico rischia di cancellare alcune eccellenze italiane. Il governo deve garantire almeno 5 miliardi, ma sarebbe opportuno trovare risorse aggiuntive. La Lega chiede al presidente Draghi interventi incisivi, anche per prorogare lo sconto sui carburanti», dichiara il leader della Lega, Matteo Salvini, ricordando ad esempio che i «mitilicoltori del Golfo della Spezia sono in ginocchio per il caro energia. A parità di consumi, la bolletta è passata da 4.863,96 euro (dicembre 2020) a 8.463,98 (gennaio 2022). Un salasso per gli 86 soci che si tramandano di padre in figlio un'attività secolare, con metodi antichi, nel tratto di mare tra il parco delle Cinque Terre e il parco del Magra».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
02/05/2022 14:32:23


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