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I massimi studiosi ed esperti di malacologia a livello europeo arrivano a Città di Castello

Il Museo-Polo Scientifico “Malakos” é una pietra miliare per le ricerche di Biologia Marina

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Conchiglie uniche al mondo, specie rare, come Epitonium finitimum pescato sui fondali dell’Isola di Capraia a 800 metri e Pagodula echinata (nelle foto) proveniente dagli stessi fondali ed altri esemplari non solo a rischio di estinzione: rivoluzione scientifica a Città di Castello, pronta ad  annunciare una “pietra miliare” per la biologia marina. Il convegno di lavoro che si terrà dal 15 al 27 maggio presso il Museo Malacologico Malakos, la collezione privata  più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati in un’apposita banca-dati, fruibile per tutti dal portale di Research Gate, rappresenterà il varo di una rivoluzione scientifica: una vera pietra miliare per le ricerche di Biologia Marina. Con una serie di esperimenti pilota mai tentati prima a livello europeo, i lavori vedranno impegnati in prima linea specialisti di varie nazionalità europee (fra i quali molti italiani) coordinati dal Professor, Philippe Bouchet (autorità a livello mondiale del settore, Direttore del Dipartimento di Malacologia del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi) e dal dottor, Luigi Romani, collaboratore stabile del Museo di Parigi. Il Professor, Gianluigi Bini, responsabile scientifico del Museo Malakos, oltre che a partecipare in prima persona alle ricerche, ospiterà questo straordinario gruppo di studio, mettendo a disposizione dei suoi colleghi la sua pluriennale esperienza e la logistica della sua organizzazione. Lo studio comprenderà la quasi totalità delle specie medio-abissali proprie del settore centro-settentrionale del Tirreno, indipendentemente dalla loro rarità. “Il progetto – spiega con un pizzico di emozione e giustificato orgoglio il professor Bini - tenterà di conciliare i risultati di nuovissime analisi genetiche già in corso presso i laboratori di Parigi su circa 7000 esemplari di Molluschi marini provenienti dai fondali della Corsica, con i risultati degli studi morfologici delle loro conchiglie, esami che verranno effettuati dal nutrito gruppo di specialisti nel mese di maggio proprio presso i laboratori del Museo Malakos.  Questo studio sperimentale coinvolgerà esemplari di oltre 60 famiglie diverse di Molluschi, provando a dare risposte significative sull’evoluzione dei popolamenti mediterranei di questi importantissimi indicatori ambientali. Sino ad oggi questi studi sono sempre stati condotti separatamente, con risposte non sempre soddisfacenti e collimanti – prosegue il professor Bini - ma mai si è tentato di condurre e comparare direttamente i due metodi di studio, aprendo così una nuova impostazione di ricerca scientifica sperimentale per la Biologia Marina. I risultati degli studi verranno poi pubblicati sulle Memorie del Museo di Storia Naturale di Parigi, la più prestigiosa rivista di settore del mondo”. Una notizia di grande rilievo scientifico ma anche di promozione del territorio e delle sue eccellenze, a partire proprio dal Museo-Polo Scientifico Malakos che il sindaco, Luca Secondi e gli assessori alla Cultura e Turismo, Michela Botteghi e Letizia Guerri, hanno salutato con grande soddisfazione ed entusiasmo evidenziando come il complesso malacologico “si sta trasformando sempre di più anche in un vero e proprio centro di studi e ricerca capace di catalizzare l’attenzione ed interesse di Università italiane e straniere ed eccellenze mondiali come il museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi con inevitabili ricadute positive per il territorio locale e regionale. Una buona notizia che conferma la capacità che ha il nostro territorio di distinguersi a livello internazionale anche in settori al di fuori dei circuiti tradizionali, senza dubbio inediti”.  Ne ha viste tante in vita sua in ogni angolo del mondo, “terra-mare”, il professor, Gianluigi Bini, 70 anni, biologo fiorentino trapiantato da oltre 20 anni a Città di Castello, fondatore nel 2005 di “Malakos”, a tutti gli effetti la collezione privata più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati, ma questa inedita opportunità di ricerca e studi l’ha senza dubbio colpito ed in parte emozionato. “Sarà, ce lo auguriamo una esperienza unica di vita e di ricerca” -  conclude il professore affiancato dalla dottoressa Debora Nucci,  Biologa, responsabile della direzione operativa del museo e di tutte le iniziative didattiche, e della dottoressa Beatrice Santucci, Naturalista e Biologa dell’Evoluzione. che da circa oltre un anno si occupa della ricerca.   Il polo scientifico, Museo Malacologico, “Malakos”, è aperto al pubblico dal martedì al venerdì: 10-12,30 e 15-17, il week-end e festivi fino alle 18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio. Info: 349.5823613 -  075.8552119. www.malakos.itinfo@malakos.it, FB e IG: museo malakos. Il Museo è su Google Arts and Culture ed è possibile fruire di foto ad alta risoluzione dei fotografi Anna Fabrizi ed Enrico Milanesi. Google Arts ad Culture: Museo malakos. 

LA SCHEDA 

 “Malakos”, il giro del mondo in una conchiglia: la collezione privata  più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati in un’apposita banca-dati, fruibile per tutti dal portale di Research Gate. Il museo malacologico “Malakos” a Città di Castello presso Villa Cappelletti nel complesso del Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”, si compone di 40 teche e quasi 3000 esemplari, disposti come un viaggio esplorativo del mondo attraverso le conchiglie di tutti i mari. La sezione di biologia introduce al mondo dei molluschi con le loro incredibili curiosità; la sala di paleontologia ricostruisce come si è formata la terra con esemplari di invertebrati del lontano passato. Le sale di biogeografia illustrano la fauna e le abitudini di vita di ogni mare. Inoltre le teche propongono ambienti inusuali come i pericolosi mangrovieti e le zone abissali, esemplari curiosi come lumache di terra dalle dimensioni decisamente extralarge e predatori marini dal veleno mortale. Malakos ospita al suo interno anche un’imponente barriera corallina, ricostruita da materiali di un sequestro del corpo forestale dello stato con specie mai viste. Il visitatore all’ingresso viene introdotto in un percorso sensoriale inedito  in grado di ricostruire l’habitat naturale da dove provengono le conchiglie e gli altri esemplari marini o di acqua dolce, rari e tavolta unici: il rumore delle onde del mare, l’acqua che sbatte contro gli scogli e i profumi inebrianti di agrumi e della macchia mediterranea o località dei tropici. L’idea di questo vero e proprio “paradiso terrestre”, un museo malacologico, nasce nel 2005 quando Gianluigi Bini, 70 anni, biologo fiorentino trapiantato da oltre 20 anni a Città di Castello, un’autorità in materia ( Aubry, noto malacologo di fama mondiale gli ha dedicato una specie, “Cinguloterebra binii” per il grande contributo apportato alle scienze malacologiche)  inizia a progettare assieme alla moglie Wanna un’esposizione di tutte le conchiglie raccolte nella sua decennale esplorazione dei fondali marini a bordo di navi oceanografiche. Ha raccolto e studiato circa 15mila specie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, dal Polo Nord al Mare Adriatico. Il professor Gianluigi Bini si avvale della preziosa collaborazione della dottoressa Debora Nucci,  Biologa, responsabile della direzione operativa del museo e di tutte le iniziative didattiche, e della dottoressa Beatrice Santucci (Naturalista e Biologa dell’Evoluzione) che da circa un anno si occupa della riceerca. Il museo possiede un luogo dove accogliere anche i numerosi studiosi che da tempo chiedevano di venire a lavorare con le preziose collezioni. L’Associazione Malakos ODV inoltre, che si occupa della gestione del Museo, ha contribuito a rinnovare alcuni corner espositivi con aggiornamenti e rivisitazioni. È stata creata una nuova sala di Etnomalacologia con reperti rarissimi e provenienti da ogni parte del mondo, verrà esposto per la prima volta a Città di Castello un autentico chiocciolaio del Mesolitico Siciliano, risalente a circa 10.000 anni a.C. Sono stati inoltre restaurati gli spazi comuni di accoglienza e la sala relax è dotata di ogni comfort per famiglie e adulti curiosi ed appassionati; un Exhibit interattivo che fonde storytelling e cultura marinara renderà la pausa più ricca e stuzzicante.

Redazione
© Riproduzione riservata
05/01/2022 11:51:33


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