Maltempo in Sicilia, ritrovato senza vita uno dei due dispersi nel Catanese
Ancora problemi per il traffico aereo, scuole chiuse anche in Calabria
E’ stato ritrovato in un agrumeto il corpo di Sebastiano Gambera, 66 anni, disperso con la moglie a Scordia, nel Catanese dopo esser stati investiti dalla furia dell'acqua di un torrente ingrossato dalle piogge cadute fin da domenica. I due, che mancavano all’appello, abitavano in contrada Ogliastro. Poche, a questo punto, le speranze di ritrovare la donna viva, alle cui ricerche stanno provvedendo due unita' di protezione civile specializzate. Anche il Nucleo Sommozzatori dei vigili del fuoco è impegnato nelle ricerche. Il tragico ritrovamento aggrava un bilancio già complicato, che non aveva però ancora fatto registrare vittime. Nelle ultime ore sono stati centinaia gli interventi dei vigili del fuoco in Sicilia. In totale sono 15 i macro eventi in gestione da parte delle forze di Protezione civile. Parte dei disagi e dei danni è legata anche al forte vento, che ha fatto registrare raffiche violentissime intorno ai 100 km orari. Il ciclone mediterraneo, responsabile del maltempo che si è abbattuto soprattutto sul Sud Italia, evidenziano i metereologi, farà sentire i suoi effetti anche nella giornata di oggi, ed è allerta rossa per le regioni più a rischio. I danni del maltempo tra Sicilia e Calabria si erano già manifestati su ogni fronte. Le sferzate d’acqua avevano colpito senza sosta, bloccando le strade nei piccoli Comuni e causando alcuni dispersi. Già dalla serata di domenica si era diffusa l’allerta rossa su entrambe le regioni, con la conseguente chiusura delle scuole e gli inviti alla cautela nei confronti della popolazione – specie anziana – da parte di Protezione civile e sindaci. E' stata invece ritrovata un'altra coppia, sempre di Scordia, sopresi dal maltempo in auto lungo la strada provinciale 16 direzione Lentini. Soccorsi dopo essere rimasti con la vettura in panne, sono stati portati in ospedale: non sarebbero in pericolo di vita.
Scuole chiuse
A seguito delle «bombe d’acqua», i sindaci di molti Comuni della Sicilia orientale – da Messina a Catania, fino ad Acireale – hanno deciso di chiudere le scuole. La decisione è stata supportata dal bollettino diramato dalla Protezione civile regionale. «L'impossibilità di prevedere esattamente l'ora e il momento nel quale avverrà il picco dei violenti fenomeni annunciati impone a tutti noi la massima cautela, per il bene dei nostri ragazzi e ragazze, dei lavoratori della scuola e dell'intero corpo docente», dice il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
Incidenti anche nel Trapanese
Nella parte occidentale dell’isola quattro uomini rimasti bloccati dal rigonfiamento di un fiume nel Trapanese. Il violento nubifragio abbattutosi in quelle zone ha richiesto la mobilitazione del Nucleo Saf (Speleo Alpino Fluviale) dei vigili del fuoco di Trapani e dalla squadra di Alcamo. I quattro, due tedeschi, un italiano e un sudamericano, sono stati salvati poco prima di essere travolti dall'acqua. Erano tutti in stato di ipotermia e ora sono in ospedale: le loro condizioni non sono gravi.
Allarme anche in Calabria
Misure analoghe hanno riguardato la Calabria, dove si sono moltiplicate le allerte meteo della Protezione Civile per la giornata odierna. Il «codice rosso» nella regione è previsto fino alla mezzanotte di oggi. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha firmato un'ordinanza che prevede la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio cittadino, per la giornata di domani lunedì 25 ottobre.
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