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Mondo Politica intervista al consigliere comunale Tonino Giunti
Fondamentale l'accordo tra Lega e Forza Italia
Candidato sindaco nel 2016 e consigliere di minoranza fino alle dimissioni che hanno anticipato di pochissimo la fine della prolungata legislatura, Tonino Giunti si riprende subito il posto nell’assise di Palazzo delle Laudi a Sansepolcro grazie alla vittoria di Fabrizio Innocenti, passando dall’opposizione alla maggioranza. Un cambio anche di impostazione per la sua attività politico-amministrativa, che negli ultimi cinque anni è stata senza dubbio intensa?
Giunti, è andato tutto secondo le previsioni anche… numeriche?
“Sì, c’era molta fiducia e anche il margine abbastanza risicato non è stata una sorpresa. Si sapeva che avremmo potuto contare su una situazione di vantaggio, ma anche che lo scarto non avrebbe potuto essere di mille voti. E’ stata tuttavia una campagna elettorale sempre più interessante, che ci ha visti finalmente trionfare”.
Una vittoria anche dei coordinamenti provinciali di Lega e Forza Italia, che avevano indicato in Fabrizio Innocenti l’uomo poi rivelatosi azzeccato?
“Diciamo che i due partiti ci hanno messo del loro nel contribuire a questo risultato. Anche loro erano consapevoli della situazione generale e hanno operato le mosse giuste al momento giusto, individuando il candidato giusto e con l'area moderata che ha lavorato molto in silenzio anche a livello locale"
Vi erano timori per il comportamento al ballottaggio di Fratelli d’Italia e degli elettori che al primo turno avevano votato la coalizione di Laura Chieli?
“Su Fratelli d’Italia ho avuto pochi dubbi, nel senso che l’elettorato di centrodestra si è sempre ricordato di stare compatto nei momenti che contano. Era semmai l’astensionismo a crearci un minimo di preoccupazione, specie se legato al comportamento di persone che, interessate al solo candidato consigliere, avrebbero potuto decidere di saltare il secondo turno. Un timore poi fugato dal risultato delle urne: vi sarà stato sicuramente chi non si è recato a votare, ma abbiamo visto che - per fortuna - non ha inciso sul verdetto. E anche se a Sansepolcro l’astensione è stata più contenuta che da altre parti, come dimostra un dato generale che supera persino il 50%, è opportuno che la politica rifletta a lungo sul grado di distacco che sta generando nei confronti della gente comune e su ciò che vuole realmente la popolazione da chi la rappresenta a livello istituzionale”.
Dopo cinque anni vissuti all’opposizione, Tonino Giunti continuerà a sedersi magari sulla stessa poltrona fisica, ma con la differenza che da scranno di opposizione è diventato di maggioranza. Cambiano per Lei anche le responsabilità?
“Senza dubbio. Era comodo, in minoranza, fare interrogazioni e mozioni e inoltrare richieste; ora, invece, dobbiamo dimostrare di essere concreti e far vedere qualcosa. Dobbiamo essere pronti anche a sopportare gli oneri di un’opposizione che starà molto attenta, facendo capire anche a essa che stiamo lavorando per il bene della città”.
Cosa può significare amministrare un Comune con una coalizione che è assieme civica e politica?
“Dovrebbe in teoria essere il massimo auspicabile. La parte più propriamente politica è quella che garantisce le relazioni e gli “agganci” giusti fino a Roma, che diventano importanti; per il governo della città vi è la parte civica. La presenza di una componente politica può essere un ottimo veicolo per reperire finanziamenti. La gente – è vero – si è stancata dei partiti, come ha dimostrato con l’amministrazione di Daniela Frullani, ma poi abbiamo visto con i cinque anni di Mauro Cornioli che anche una componente civica al 100% non è in grado di funzionare, quindi il giusto mix è dato dalla presenza di entrambe”.
Quali sono le priorità per Sansepolcro che Lei sente di suggerire al sindaco Fabrizio Innocenti?
“Le ha già in mente lui, ma credo che metterà subito mano alla macchina comunale per aumentare la sua efficienza, snellire la burocrazia e dare risposte certe ai cittadini, velocizzando il lavoro degli uffici. E poi, il degrado urbano, il turismo e la Casa di Piero della Francesca, per assegnare un ruolo ben definito e più forte alla Fondazione. Non dimentichiamo poi l’ambito del sociale e degli anziani, così come il centro storico, cercando di venire incontro alle esigenze di commercianti e residenti. Infine, chiederò un’aggiunta al cartello che indica “Sansepolcro, città di Piero della Francesca e di Luca Pacioli”; si deve infatti specificare città “natale” di entrambi e andrò personalmente in fondo, a costo di pagare il pannello di tasca mia!”.
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