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Il Governo lavora alla Manovra. Ipotesi Quota 102, fase transitoria per due anni

Giro di riunioni a palazzo Chigi con le delegazioni dei partiti che si sfidano su misure e risorse

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Una stretta anti-furbetti sul reddito di cittadinanza, nuovi meccanismi per l'uscita anticipata per le pensioni, magari passando a "Quota 102" - un'idea sulla quale ancora non c'è accordo - una prima riduzione delle tasse che potrebbe concentrarsi però solo sull'Irpef, con una forchetta tra 6 e 10 miliardi, senza arrivare a cancellare l'Irap: tocca nervi scoperti di tutti i partiti la manovra da 25 miliardi che il governo si appresta a presentare a Bruxelles con il via libera al Documento programmatico di bilancio. Tanto che per tutto il giorno si susseguono a Palazzo Chigi incontri preparatori con le singole delegazioni, per avere dalle varie componenti della maggioranza un quadro delle questioni più sensibili, prima di riunire la cabina di regia alle 10.30. 

Le risorse quest'anno ci sono - si potrebbe arrivare complessivamente a 25 miliardi - ma proporzionalmente aumentano i desiderata della maggioranza, e dei ministeri. Il lavoro è frenetico: tutti i paesi dell'Eurozona, tranne l'Italia, hanno già inviato il loro Dpb alla Commissione, indicando l'ossatura della legge di bilancio che intendono adottare.

La scadenza del 15 ottobre è flessibile ma il tempo scorre e il premier Mario Draghi non vuole presentarsi al Consiglio europeo senza avere approntato il Draft della manovra. Per la legge di Bilancio vera e propria, come di consueto, ci dovrebbe volere più tempo anche perché le norme cambieranno fino all'ultimo, a seconda delle intese politiche raggiunte. Il ministro Daniele Franco per tutto il giorno incontra le delegazioni dei partiti insieme allo staff di Palazzo Chigi, a ciascuno chiede di elencare le priorità, con ciascuno parla strettamente dei temi specifici, cari a quella forza politica. Le note più dolenti restano il reddito di cittadinanza e quota 100. Una delle proposte di mediazione delll'ultima ora sarebbe proprio quella di Quota 102, transitoria per due anni, per gestire il 'dopo Quota 100' evitando di tornare di colpo allo scalone della legge Fornero. Anche altre opzioni sono state esplorate, compreso l'Ape contributivo, come è stata ribattezzata la proposta del presidente dell'Inps Pasquale Tridico di consentire l'uscita anticipata da 63-64 anni con una penalizzazione dell'assegno fino al raggiungimento dei 67 anni.

Redazione
© Riproduzione riservata
19/10/2021 05:28:55


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