Processo Ubi Banca: a Bergamo assolti Bazoli e Massiah
Si è chiuso dopo tre anni di udienze con 29 assoluzioni il processo a Bergamo
Si è chiuso dopo tre anni di udienze con 29 assoluzioni il processo a Bergamo sulle presunte irregolarità nella gestione di Banca Ubi, poi incorporata in Banca Intesa San Paolo. Spicca l'assoluzione di uno dei banchieri più influenti della recente storia italiana, l'81enne Giovanni Bazoli (nella foto). L'assoluzione per Bazoli è nel merito, anche se uno dei due reati di cui era accusato, il traffico di influenze illecite, era prescritto da giugno, come rilevato anche dalla Procura. Le argomentazioni della sua difesa hanno pero' convinto i giudici a un'assoluzione piena.
Massiah è stato assolto perché il fatto non sussiste per tre capi d'imputazione relativi all'ostacolo alle funzioni di vigilanza e per un altro capo per prescrizione. Assolta anche la banca Intesa San Paolo dall'accusa di avere violato la legge 231 del 2001. Una sola condanna a un anno e sei mesi (pena sospesa), dopo una camera di consiglio durata dieci ore, a Franco Polotti, all'epoca presidente del consiglio di gestione di Ubi.
La Procura di Bergamo aveva chiesto la condanna per 26 imputati e l'assoluzione per 4, tra cui la banca. Pene di 6 anni e 2 mesi erano state sollecitate per Giovanni Bazoli, 4 anni e 6 mesi per l'ex consigliere delegato della banca acquisita poi da Intesa, Victor Massiah, 5 anni e 4 mesi per Andrea Montrasio, presidente del consiglio di sorveglianza e per Emilio Zanetti, presidente del consiglio di gestione. Le ipotesi di reato dell'inchiesta coordinata dal pm Fabio Pelosi erano quella di ostacolo alle funzioni di vigilanza per i presunti patti parasociali nell'iter che diede vita a Ubi e di traffico di influenze illecite per l'ipotesi che, in occasione dell'assemblea del 20 aprile 2013 che rinnovò le cariche del consiglio di sorveglianza, vennero raccolte deleghe in bianco, sia attraverso la struttura e le filiali della banca sia attraverso strutture esterne per garantirsi il voto desiderato.
Il reato di influenze illecite sull'assemblea si era prescritto nel giugno scorso, anche per una recente pronuncia della Consulta che ha determinato un riconteggio, come annunciato dal pm durante le repliche alle arringhe difensive nelle quali aveva modificato al ribasso per questa ragione le richieste di condanna. Il rappresentante dell'accusa aveva quindi chiesto il proscioglimento degli imputati a cui era contestato solo questo reato e una riduzione della richiesta di condanna di 6 mesi per gli imputati cui erano addebitati entrambi i reati.
Sempre per effetto della prescrizione, era caduta anche la richiesta di confisca per gli imputati di 5,3 milioni di euro legata al reato di illecita influenza nell'assemblea di Ubi Banca del 20 aprile 2013. «Sfido chiunque a dimostrare che quanto ho fatto non fosse nell'interesse esclusivo della banca», così come «nessuno potrà mai sostenere che io abbia agito per finalità personali» aveva dichiarato Bazoli in udienza preliminare, assistito dall'avvocato Stefano Lojacono.
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