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Mondo Politica: intervista ad Antonio Coletti in lista al fianco di Luciana Bassini sindaco

Città di Castello chiede un modo diverso di fare politica

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Un altro volto nuovo in assoluto alle elezioni comunali di Città di Castello. L’architetto Antonio Coletti, in pensione da inizio 2021, è stato uno dei professionisti in seno all’amministrazione tifernate con la sola eccezione del periodo 2006-2011, quando a Sansepolcro la municipalità guidata dal sindaco Franco Polcri lo ha chiamato per ricoprire il ruolo di dirigente dei settori urbanistica, lavori pubblici e ambiente. Una figura conosciuta e stimata, quindi, su entrambi i versanti dell’Alta Valle del Tevere, il cui nome figura nella lista Unione Civica Tiferno, a sostegno del candidato sindaco Luciana Bassini.     

Architetto Coletti, dopo una vita professionale trascorsa all’interno dell’amministrazione comunale tifernate (salvo la parentesi di Sansepolcro), perché ha deciso di candidarsi, dimostrandosi peraltro molto attivo?

“Credo che, dopo anni vissuti nelle pubbliche amministrazioni e incaricato di ruoli professionali di primo piano nella mia attività di architetto, io sia chiamato a rendere disponibile la professionalità acquisita a favore della comunità, nell’intento di migliorare la gestione del territorio che - ora più che mai - ha la necessità di ripensarsi in termini ambientali e di rigenerazione dell’esistente. Mi spiego meglio: ho sempre creduto, per formazione di studi ed esperienze lavorative vissute, che la fase attuativa della pianificazione territoriale raggiunga il suo scopo solo se i processi che portano ad un progetto siano gestiti dalla macchina pubblica, seguendo dei principi fondamentali senza i quali non potremo mai raggiungere una qualità urbana e ambientale soddisfacente, a garanzia di uno sviluppo sostenibile. I principi da cui partire sono la partecipazione, valore assoluto per la condivisione dei processi e la conoscenza del territorio: due principi cardine che sono legati e che si intersecano, dando valore l’uno all’altro”.

I due centrosinistra presenti a Città di Castello sono l’espressione di due diversi modi di intendere la gestione della cosa pubblica?

“In prima istanza, tengo ad affermare che mi ritrovo pienamente nelle volontà del mio candidato sindaco Luciana Bassini, poichè fin da subito ha posto al primo punto l’ascolto dei cittadini e la concretezza dei problemi; evitando grandiose promesse, ha evidenziato costantemente come le problematiche di questo territorio debbano essere gestite con la consapevolezza di fare il bene comune senza particolarismi o preferenze. Riguardo agli argomenti citati in precedenza, durante i numerosi incontri avvenuti in tutto il territorio - specie nelle frazioni - c’è stata condivisione di vedute, soprattutto quando è stato detto che l’ascolto sarà uno dei principi cardine della nostra politica: oggi è necessario che chi sta lontano dal capoluogo possa comunque essere partecipe della cosa pubblica e su questo punto è stato preso un grande impegno da parte di Luciana”.

Da quanto abbiamo potuto capire nel corso dei vari incontri tenuti durante la campagna elettorale, a Città di Castello si avverte quindi una voglia di cambiamento nei metodi di governo della pubblica amministrazione?

“Certo! È quello che affermavo nella risposta precedente. In questo momento il cittadino si sente alienato dalle attività della pubblica amministrazione, poichè non è stato mai coinvolto nei processi che interessano il territorio. Non mi riferisco ai grandi temi legati alla ferrovia, alla E78, oppure ad altri progetti importantissimi per Città di Castello; parlo del fatto che non vi sia un vero dibattito culturale e sociale nel nostro territorio che sviluppi quel senso di appartenenza a una comunità identitaria come quella tifernate. L’identità per eccellenza del territorio di Città di Castello è il centro storico, ma sono anche le periferie, le frazioni e i nuclei rurali. Mai si è pensato di poter discutere in modo da coinvolgere tutti su un argomento come il  “sistema turismo”, volano di economia per le peculiarità di questo territorio, al fine di ipotizzare un progetto condiviso che sviluppi  e valorizzi tutto il nostro territorio ricco di storia, paesaggio, cultura contadina e altre peculiarità che ne identificano e valorizzano i luoghi. Questo è solo un esempio. Non possiamo gestire un territorio pensando di parcellizzare tutti i processi senza pensare a un macro-progetto che comprenda un vero e proprio sistema e valorizzi tutti gli aspetti positivi espressi dal territorio. Da tempo, ormai, questo modus operandi è stato dimenticato: per questo, ritengo che sia necessario cambiare “rotta”,  in favore anche degli attesi benefici economici e soprattutto occupazionali”.

Centrodestra e centrosinistra frazionati in due tronconi al primo turno. Possibile allora una riunificazione su entrambi i versanti all’eventuale ballottaggio?

“Non mi voglio esprimere su questo argomento, ma credo che i principi su cui si ritrova unita la nostra coalizione di centrosinistra non possano sposarsi con chi non solo non li vuole, ma ne fa una battaglia elettorale. Un esempio per tutti: chi dice di armare la polizia locale, forse non si è posto bene il quesito di come poter risolvere l’annoso problema del controllo del territorio nella realtà di Città di Castello. Abbiamo diciassette vigili urbani in organico, meno della metà di quelli che per norma dovrebbero essere presenti; ciò determina una carenza che provoca eccessivo carico di lavoro al corpo dei vigili e danno alla collettività tifernate, che non può usufruire di un servizio di vigilanza e di controllo adeguato. Il problema vero è la carenza di organico, il quale - se adeguatamente rinforzato - non solo migliorerebbe il servizio, ma consentirebbe di mettere i vigili “di quartiere” e “di frazione” per un controllo efficace a guadagno della sicurezza di tutti. Non parliamo poi dei costi per la dotazione delle armi e per l’addestramento del personale, indispensabile per tutti gli operatori in servizio”.

Quale operazione diventa fondamentale, a suo parere, per restituire a Città di Castello il ruolo e il peso che merita nel contesto umbro?

“Sono anni, oramai, che le problematiche della nostra città sono inascoltate dal Governo della Regione Umbria, vuoi per nostri errori legati a logiche opportunistiche e vuoi per la scarsezza di peso politico e tecnico. A oggi, si aggiunge la posizione politica della giunta Tesei, che ha completamente estromesso il nostro territorio dalla partecipazione ai processi di potenziamento infrastrutturale, disconoscendoci anche come polo grafico, a vantaggio di altre realtà umbre. Che cosa possiamo fare? Semplicemente, abbiamo il dovere di rivendicare il ruolo che ci spetta, come realtà territoriale e produttiva, portando al tavolo delle discussioni persone preparate e capaci di incidere realmente nei processi; attività che in un lontano passato è stata fatta ed ha portato risultati importanti in termini di infrastrutture e finanziamenti. Gli amministratori e la loro voglia di curare il territorio si misurano sulla capacità di incidere nelle sedi giuste per fare il bene comune, così da ottimizzare i valori di ogni parte del territorio, non solo di alcune. Il nostro territorio si valorizza nella sua completezza e non per piccole parti di interesse elettorale. Riallacciandomi al discorso precedente, affermo nuovamente che mancano - allo stato attuale delle cose - una visione e una strategia d’insieme per promuovere la città, il territorio e tutti i valori che lo caratterizzano”.

Uno o più motivi validi per votare Luciana Bassini?

“Con Luciana abbiamo condiviso questa campagna elettorale. Le caratteristiche che ci hanno accumunato sono state due: il “desiderio” e la “passione”. Il desiderio: quello di incontrare la gente per capirne i problemi e impegnarsi ad affrontarli senza fare promesse da marinaio, con la consapevolezza del fatto che le istanze sollevate sono problemi reali, quelli che i cittadini sono chiamati ad affrontare tutti i giorni d ai quali è necessario dare ascolto per rendere la vita quotidiano meno difficile. La passione: quella per ogni nuova sfida. Se non c’è questa grande forza, non vai da nessuna parte; è il motore che accomuna noi della lista Unione Civica Tiferno e le liste che appoggiano Luciana; un nuovo modo di essere partecipe alla cosa pubblica. Non siamo professionisti della politica, ma il nostro entusiasmo nel vederci parlare organizzare incontri testimonia la grande passione che ci contraddistingue: una voglia di far bene e fare il bene comune. Luciana è sempre e comunque un libro aperto: a suo conto, parlano il lavoro di una vita svolto presso il nostro civico ospedale e l’attività di assessore svolta nell’ultima legislatura; un lavoro dedicato alle problematiche sociali della gente e alla cura della persona per la dignità e il riscatto sociale di donne e uomini meno fortunati. In lei ho trovato una persona sempre disponibile e aperta al dialogo, mi ha voluto con lei per quello che sono, per quel contributo professionale e umano che in me ha riconosciuto. I motivi per votare Luciana Bassini sono pertanto questi: “desiderio” e “passione” di fare il bene comune”.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/10/2021 10:17:55


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