Allarme prezzi sulla ripresa economica, Istat: i costi di produzione aumentano dell’11,6%
Ad agosto aumento dello 0,5% su luglio e corsa a due cifre rispetto al 2020
L’inflazione torna ad affacciarsi alla porta. Prima la stangata sulla bolletta di luce e gas, poi la corsa folle del prezzi alla produzione dell’industria che a agosto 2021 sono cresciuti dello 0,5% su luglio e dell’11,6% su base annua. Al netto del comparto energetico, l’Istat ha registrato un incremento congiunturale del prezzi dello 0,7% e un aumento del 6,9% tendenziale. Nel mese i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dello 0,4% su base mensile e del 5,3% su base annua. Gli aumenti tendenziali più marcati interessano coke e prodotti petroliferi raffinati (+30% mercato interno, +47,1% area non euro). Uno scenario che rischia di travolgere i consumi e la ripresa dell’economia italiana. Anche perché con la penuria generalizzata di materie prime e l’aumento dalla domanda, i prezzi sono già sotto pressione. Sul mercato interno, infatti, i prezzi aumentano ad agosto dello 0,4% rispetto a luglio e del 13,8% su base annua. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un incremento congiunturale dello 0,7% e crescono del 6,9% in termini tendenziali. Sul mercato estero i prezzi aumentano su base mensile dello 0,6% (+0,7% area euro, +0,6% area non euro) e segnano un incremento su base annua del 6,4% (+7,1% area euro, +5,8% area non euro). L'Istat segnala aumenti tendenziali diffusi a quasi tutti i settori manifatturieri su tutti e tre i mercati di riferimento; i più marcati interessano coke e prodotti petroliferi raffinati (+30% mercato interno, +47,1% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+20,2% mercato interno, +29,1% area euro, +22,3% area non euro), prodotti chimici (+10,6% mercato interno, +10,3% area euro, +8,1% area non euro) e fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+9,2% area non euro). «E' un rialzo grave e preoccupante. E' evidente che questi aumenti verranno inevitabilmente traslati sui consumatori finali, con effetti sull’inflazione e sulla riduzione del potere d'acquisto sulle famiglie» dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori secondo cui «il governo deve fare di più per calmierare i prezzi, a cominciare da quelli energetici».
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