Opinionisti Alessandro Ruzzi

Green pass ed economia

Credo che il primo faccia bene alla seconda

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Mi pare che quanto prevede l'art. 16 della nostra Costituzione (ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza) comprenda l'istituzione del certificato verde che introduce limitazioni di accesso condizionate al possesso della certificazione. La qual cosa certamente dovrebbe prevedere che siano le forze dell'ordine a verificare la corrispondenza fra certificato e presentatore, non è giusto mettere ulteriore impegno sulle spalle dell'impresa privata nè costringere il cittadino a dimostrare la propria identità ad un signor nessuno.

Fattispecie che possono essere accettate soltanto in spirito positivo di collaborazione: offrendo garanzie di minore circolazione del virus nel luogo che si intende visitare, dovrebbero essere ben tollerate da coloro cui sta a cuore il benessere collettivo; parallelamente, rendendo gli esercizi e tanti altri luoghi aperti al pubblico nella condizione di ricevere visitatori con le relative ricadute positive in termini di incassi.

Credo pertanto sincera la  frase pronunciata dal presidente del consiglio Draghi quando ha presentato i provvedimenti che introducevano il certificato verde. È un moltiplicatore di PIL. Cosa di cui abbiamo molto bisogno per rimettere in carreggiata quante più attività possibile e salvare posti di lavoro.

Per questo mi stupisce e delude la posizione di Giorgia Meloni, politica che negli ultimi anni ha imposto il proprio partito ai vertici elettorali e che reputo superiore ai suoi competitors: accetterebbe un Green pass per gli spostamenti internazionali, ma aborrisce quello concepito dall'attuale governo. Ha scommesso che lo stare alla opposizione le avrebbe arrecato vantaggio prospettico e proseguendo su questa strada anche in quest'occasione mette a repentaglio il previsto successo del suo partito alle prossime elezioni. Se il certificato verde avrà, come credo, successo e se le persone ne vedranno utilità sia come consumatori che come imprenditori sarebbe auspicabile che gli elettori si ricordassero di chi non lo voleva.

Mi delude perché immagino che ci sia qualche imprenditore anche fra i simpatizzanti di fratelli d'Italia: qualunque imprenditore non può dimenticare che, a prescindere da leggi che impongano certificazioni oppure no, la grande maggioranza degli italiani ha scelto di vaccinarsi e salvo non vogliano lavorare solo per la minoranza degli scettici del vaccino (siano novax o bohvax) è bene che perlomeno facciano buon viso a cattivo gioco. Salvo accettare di chiudere per mancanza di clientela e incassi. Sì, perché la prospettiva è che chi non si vaccina avrà crescenti difficoltà in tutti quei lavori che prevedano il contatto con terzi, finendo per subire una riduzione di reddito con conseguente maggiore difficoltà di spesa.

È brutto? Sì, ma io non voglio che la mia scelta di tutelare me stesso e gli altri sia messa a rischio da chi ha una scala di valori diversa dalla mia (e in questo caso, da quella della maggioranza dei miei concittadini).

Mi auguro che gli italiani recepiscano gli aspetti positivi della certificazione verde, che questa ci aiuti nel contenimento del virus con il quale dovremo convivere per un pezzo (la Meloni dice che non c'è evidenza scientifica dei benefici del Green pass: probabile, credo che un simile approccio sia stato sinora utilizzato soltanto nel paese preferito della Meloni, Israele; però quel paese lo mette nuovamente in vigore perché credo che i suoi benefici -difficilmente enumerabili- siano tuttavia evidenti). E in quel caso che si ricordino che il bene del paese non può sottostare alle dinamiche elettorali di qualsivoglia partito politico.

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
07/08/2021 18:09:20

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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