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Covid, da agosto obbligo di tampone per chi entra in Germania

In Francia l’85% dei ricoverati è non vaccinato

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Il consiglio dei Ministri tedesco ha deciso che a partire da domenica 1 agosto per entrare in Germania sarà necessario presentare un test Covid negativo, eccetto per chi può dimostrare una vaccinazione completa, l'avvenuta guarigione e i bambini sotto i 12 anni: lo riferisce la vice portavoce del governo Ulrike Demmer via Twitter. Il test verrà richiesto a prescindere dal mezzo di trasporto usato per entrare nel Paese. «Questo regolamento serve a mantenere al livello più basso possibile l'ingresso di ulteriori infezioni in Germania» è scritto nella comunicazione della portavoce. Inoltre verrà semplificata la classificazione delle "zone a rischio" che saranno ridotte a due: "zone a rischio varianti", per cui è previsto l'obbligo di quarantena di 14 giorni, e "zone ad alto rischio" per le quali i non vaccinati, non guariti e maggiori di 12 anni dovranno fare una quarantena di 10 giorni, che si può ridurre a 5 giorni presentando un test negativo dopo il quinto giorno. 

In Francia l’85% dei ricoverati è non vaccinato

Fra il 31 maggio e l'11 luglio l'85% dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali francesi non era vaccinato: a dirlo e' la Direzione ricerca, studi, valutazione e statistiche del ministero della Salute d'Oltralpe. I dati, osserva 'Le Figaro', sembrano quindi confermare che la vaccinazione limita notevolmente il rischio di essere ricoverati e di morire. L'85% si riferisce all'insieme dei ricoverati: sia quelli fuori dalla terapia intensiva che quelli in rianimazione. Un 7% circa aveva invece ricevuto una sola dose e un altro 7% circa aveva completato ciclo vaccinale. Lo studio ha anche dimostrato che il 78% dei pazienti morti di Covid nello stesso periodo non era vaccinato, mentre l'11% aveva ricevuto una sola dose e un altro 11% entrambe le dosi.

Nel Regno Unito scendono i contagi
Tornano a scendere sotto quota 30.000 i nuovi contagi giornalieri da Covid nel Regno Unito, attestandosi a 29.622, circa 1.500 meno di ieri, su quasi 900.000 test. In calo pure i morti (68 contro 85 di ieri) e il totale dei ricoveri negli ospedali, che ridiscende sotto 6.000 per la prima volta da diversi giorni: mentre le autorità sanitarie precisano che circa un quarto dei pazienti resta nei reparti a causa di patologie associate e non di sintomi gravi legati al Covid. Una conferma dell'efficacia almeno parziale - anche rispetto alla variante Delta - dei vaccini, saliti intanto a quasi 85 milioni di dosi somministrate: con l'88,4% della popolazione adulta over 18 coperta da una dose e il 71,8% da due. 

Spagna, appelli urgenti per vaccinare le donne incinte
Si sono moltiplicati negli ultimi giorni in Spagna gli appelli di autorità ed esperti sanitari per accelerare la vaccinazione contro il coronavirus delle donne incinte: il motivo è l'aumento di casi di donne in fase di gestazione che hanno sviluppato forme gravi di Covid, un pericolo per se stesse e per i loro figli. Secondo specialisti consultati dal quotidiano El País, infatti, l'esposizione al Covid per le donne incinte può provocare problemi come aumento della pressione arteriale e danni epatici e renali che possono complicare la gravidanza. Il Ministero della Sanità afferma sulla propria web che i vaccini anti-Covid si sono dimostrati sicuri ed efficaci anche per le donne incinte e raccomanda l'uso di quelli di Pfizer e Moderna. «La vaccinazione delle donne incinte è molto importante», ha affermato mercoledì la ministra della Sanità, Carolina Darias, "i vaccini salvano vite".

Cina, stretta sulla città di Nanchino 

La Cina ha registrato altri 64 nuovi casi di Covid-19: tra i 21 di trasmissione domestica, il Jiangsu e il suo capoluogo Nanchino che sono finiti sotto stretti controlli, confermandosi il focolaio più pericolo del Paese negli ultimi mesi viste le 18 infezioni segnalate, in aggiunta alle due dell'Hunan e a quella (ma è la terza in pochi giorni) di Pechino. Secondo gli aggiornamenti a giovedì della Commissione sanitaria nazionale, i casi importati sono stati 43, suddivisi tra Yunnan (21), Guangdong (9), Shanghai (7), Fujian (3) e uno ciascuno nel Liaoning, nello Shandong e nel Sichuan. I contagi importati sono saliti a quota 7.385, di cui 660 relativi a pazienti ancora ricoverati, mentre quelli complessivi a 92.875, con 4.636 morti. I nuovi asintomatici sono aumentati di altre 25 unità, fino al totale di 419 persone sotto stretta osservazione medica. Sono quasi 200 le persone infettate a Nanchino da quando il virus è stato rilevato per la prima volta nel locale aeroporto il 20 luglio: i voli sono stati sospesi per motivi precauzionali e riprenderanno, se le condizioni lo dovessere consentire, l'11 agosto. A Nanchino, città da quasi 10 milioni di abitanti, sono in corso i test di massa, tra le accuse alle autorità locali per non essere state in grado di domare il focolaio. I post sui social media hanno mostrato lunghe file di persone in coda, con la reintroduzione delle mascherine nei luoghi pubblici e del distanziamento sociale per scongiurare i rischi di ulteriore diffusione. Ding Jie, un funzionario sanitario di Nanchino, ha riferito in conferenza stampa che tutti i casi sono da collegare agli addetti alle pulizie che lavoravano su un volo arrivato dalla Russia il 10 luglio e che non avevano rispettato le rigide regole del protocollo di prevenzione, ha riferito l'agenzia Xinhua. Una mancanza che ha permesso al virus, nella sua variante Delta, di diffondersi in almeno 13 città tra cui Chengdu e la capitale Pechino

In Grecia spaventa la variante Delta

La variante Delta è pronta a rovinare le vacanze di chi vuole godersi le spiagge e i locali di Mykonos, Ios e altre isole della Grecia, assediate dalla preoccupante diffusione di una nuova ondata di coronavirus. Di fronte a questa situazione, Atene ha deciso di inviare più agenti di polizia per intensificare i controlli anti-Covid, soprattutto nei locali frequentati dai più giovani. Una mossa che arriva all'indomani dell'allarme lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha contrassegnato le isole greche dell'Egeo meridionale in rosso scuro sulla sua mappa Covid-19 dopo un aumento delle infezioni, sconsigliando i viaggi non necessari. Il gruppo di 13 isole comprende le destinazioni greche più popolari per i turisti stranieri - tra cui molti italiani - che attirano milioni di persone ogni estate. Le autorità greche hanno già inviato 186 poliziotti a Mykonos, rispetto ai 56 dell'anno scorso, mentre altri 30 agenti sono stati dispiegati a Ios. Il viceministro della Protezione civile, Nikos Hardalias, ha riferito che le due isole sono "a un passo" da nuove restrizioni, mentre preoccupa anche la situazione nelle isole di Zante, Tinos, Lefkada, Santorini, Paros e Rodi. I timori riguardano soprattutto gli imprenditori locali che non rispettano le misure sanitarie volte a frenare la pandemia. "Mentre gli hotel e i locali per famiglie stanno implementando diligentemente i protocolli, c'è più congestione di quanto vorremmo vedere nei bar, specialmente tra il pubblico più giovane", ha detto al Guardian il ministro del Turismo greco Haris Theoharis. Ed è proprio nei giovani tra i 20 e 30 anni che i tassi di infezione sono aumentati in Grecia, dove il turismo rappresenta quasi il 25% del Pil, e per le isole dell'Egeo è un settore vitale per riprendersi dalla crisi economica dovuta alla pandemia. La stagione estiva del 2021 è iniziata con il piede giusto per il Paese, dove gli arrivi sono aumentati del 130% rispetto allo scorso anno, quando c'è stato un calo dei visitatori del 75%. Il mese scorso, gli ingressi per le vacanze sono aumentati di "più del 400% rispetto a giugno dello scorso anno", ha riferito ancora Theoharis. Ma con la contagiosa variante Delta sempre più diffusa, aumentano le sfide per cercare di contenere le infezioni senza pregiudicare la stagione turistica, iniziata dopo che le autorità greche hanno promosso le isole come Covid-free. All'inizio di luglio, le autorità sono state costrette a imporre un coprifuoco e un divieto di musica a Mykonos, dopo che i tassi di contagio sono saliti alle stelle. Mercoledì, il ministro della Protezione dei cittadini Michalis Chrisochidois ha avvertito che è solo questione di tempo prima che vengano imposte restrizioni simili su Ios. "Ora c'è il pericolo concreto che l'isola venga chiusa". 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
31/07/2021 04:46:53


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