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Coprifuoco alle 22, scontro in Cdm: la Lega si astiene

Dal 1° giugno seduti anche nei ristoranti al chiuso

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Tensioni sull’orario del coprifuoco, oggetto di una riunione che ha ritardato il Consiglio dei ministri di un’ora. Resta dalle 22 alle 5, nonostante il pressing del centrodestra e dei governatori. I ministri della Lega si sono astenuti sul voto al decreto nel corso del Cdm a Palazzo Chigi. Irritato il premier Mario Draghi che ha attaccato: «Le decisioni sono già state prese nella cabina di regia». L’orario però potrebbe cambiare dopo il 1° giugno. Alla fine di maggio, infatti, potrebbe essere valutata, dopo un'ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle ore 23. «Spiace per atteggiamento Lega. Questo governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi – sottolineano fonti di governo del M5S – è stata messa in discussione l'unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l'interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato». 

Il decreto
Da lunedì 26 aprile tornano le zone gialle e gli spostamenti tra regioni. Bar e ristoranti potranno riaprire anche la sera, ma solo all’aperto e dal 15 giugno ripartono le fiere. Sarà possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno. Arriva il “green pass”, il certificato per viaggiare per chi è stato vaccinato, è guarito dal Covid o è in possesso di un tampone negativo. E’ questa la road map delle riaperture confermata dal governo che ha approvato il decreto in Consiglio dei ministri. Torna a suonare la campanella anche per gli studenti delle superiori: la soglia di alunni da garantire in presenza è del 60% nelle zone gialle e arancioni e almeno del 50% nelle aree rosse. Ma la ministra Mariastella Gelmini ha confermato che c’è la volontà di arrivare gradualmente al 100%.

La battaglia sul coprifuoco
Italia viva, Lega e Forza Italia, ma anche le regioni hanno chiesto di ridurlo di un'ora, dalle 22 alle 23, proprio in vista della riapertura a cena dei ristoranti. Ma nell'esecutivo è prevalsa la linea della prudenza, con la conferma dell'orario attualmente in vigore. Matteo Salvini aveva alzato la posta prima della riunione del governo, minacciando il suo appoggio: «Votare qualcosa contro l'utilità e il buonsenso non mi va», aveva annunciato. Si è smarcato il Cts che ha definito l’indicazione sul coprifuoco «una decisione politica».
Anche la ministra di Italia viva Elena Bonetti aveva suggerito «un cambio di orario per evitare assembramenti». Contrari 5 stelle, Pd e Leu. Alla fine il premier Mario Draghi ha tenuto il punto su una linea più rigorista.

Recovery plan
Una nuova riunione del Consiglio dei ministri si terrà probabilmente venerdì per avviare una prima discussione sulla versione definitiva del Pnrr. Non ci sarà però un voto. L’esecutivo, riferiscono fonti di maggioranza, aspetta che il piano nazionale di ripresa e resilienza venga illustrato alle Camere la settimana prossima con le comunicazioni del premier Draghi, per poi tornare in Cdm il 29 o 30 aprile e varare il Recovery Plan italiano.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
21/04/2021 19:41:02


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