Rubrica Lettere alla Redazione
Cornioli sei un sindaco o uno sceriffo?
"Le norme non si possono interpretare a proprio piacere"
Siamo tutti stanchi della situazione attuale, vorremmo che di colpo il Virus scomparisse insieme a tamponi, mascherine e chiusure indiscriminate. Purtroppo questo non è possibile se non con l’aiuto di qualche miracolo. Dovremmo convivere con questo morbo per molto tempo, il che significa adeguare a quest'ultimo il nostro modo di vivere e rivedere le abitudini di relazione con gli altri. In un momento così difficile, per noi cittadini, il punto di riferimento dovrebbero essere le Istituzioni. Esse dovrebbero essere in grado di prendere decisioni per il bene comune e cercare di non lasciare nessuno indietro. Dovrebbero avere la determinazione di avvalersi di decisioni importanti in casi di emergenza ( proprio come in questo momento) e riuscire a trovare dei modi per farci tornare il più possibile alla vita normale. Come riportato nel DPCM del 14 gennaio 2021 comma 10 – gg) (fonte Gazzetta Ufficiale): “dopo le ore 18,00 e' vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico;” Ma prima delle 18:00? Negli scorsi giorni a Sansepolcro, in tutte le attività che possono somministrare bevande e alimenti, è comparsa una lettera firmata dal Comandante della Polizia Municipale e dal Comune che ricorda: “è VIETATO consumare cibi e bevande in luoghi pubblici (strade, piazze, parchi, panchine, scalinate, parcheggi) creando assembramenti di persone.” Da quanto si può capire dai testi sopra citati se un cittadino, o un'altra persona, dopo aver preso una bevanda o cibo da asporto, nel pieno rispetto delle indicazioni di legge, si incammina verso casa o verso qualsivoglia sia la destinazione, il Governo Italiano permette di consumare quello che ha appena acquistato sul suolo pubblico fino alle 18.00, mentre secondo il nostro Comune: no, non si può! È ovvio che tali restrizioni vengono applicate al fine di evitare assembramenti pericolosi, che possano favorire il diffondersi del Virus, ma vietare di bersi una birra, un succo di frutta o più comunemente un caffè camminando verso casa o verso il luogo di lavoro, sembra proprio assurdo. Questo accanimento potrebbe portare a pensare che il sindaco si stia trasformando in un vero e proprio sceriffo che interpreta le norme a suo piacere e invia i suoi scagnozzi urbani (Vigili Urbani perché anch’essi riescano a riconoscersi in questa osservazione) a fare il lavoro sporco, minacciando di sanzionare chi magari in solitaria, seduto su di una panchina, si beve qualcosa o chi, passeggiando, si gusta un caffè. Vorrei invitare tutti a mettersi nei panni di chi, in questo anno appena trascorso, come negozianti, ristoratori e in questo caso specifico baristi, si sono visti dimezzare gli incassi, dovendo però continuare a pagare le tasse. Dato il momento di particolare difficoltà mi sembra proprio inopportuno ideare nuovi modi per peggiorare la già precaria situazione di alcune attività! Non trattandosi di una delibera del Consiglio Comunale, ma di una comunicazione con la quale ci vorrebbero fare comprendere quanto indicato nel DPCM, suggerisco ai rappresentanti della suddetta Istituzione di LEGGERE bene prima di FIRMARE un documento ufficiale. Dato che gli assembramenti sono comunque vietati, almeno date la libertà di consumare in solitudine gli alimenti dove si preferisce, ovviamente fino alle 18:00!
Cordialmente
Emanuele Manfroni
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