Navalny torna in Russia 5 mesi dopo essere stato avvelenato
Arrestato in aeroporto a Mosca
Alexey Navalny è stato fermato dalla polizia poco dopo essere atterrato a Mosca. Gli agenti gli hanno chiesto di seguirlo al controllo passaporti. La moglie lo ha baciato in segno di saluto. L'avvocato non ha potuto seguirlo. E’ accusato di numerose violazioni della libertà condizionale e delle condizioni di una pena detentiva sospesa. Navalny - ha fatto sapere il sistema penitenziario - resterà in custodia finché una Corte non deciderà sul suo caso. Precedentemente il Fsin aveva riferito che per Navalny il fatto di stare fuori dal Paese (era in Germania per curarsi a seguito dell'avvelenamento di agosto con un gas nervino di cui accusa il Cremlino) aveva violato le condizioni previste da una pena sospesa del 2014 a suo carico per appropriazione indebita. Lyubov Sobol, Ruslan Shaveddinov e Konstantin Kotov, collaboratori dell’oppositore, sono stati fermati dalla polizia all'aeroporto moscovita di Vnukovo mentre erano in attesa dell'arrivo del suo volo da Berlino. Tra i fermati ci sono anche Oleg Navalny, fratello di Alexey, Ilya Pakhomov, Anastasia Kadetova, Alexey Molokoedov, nonché il giornalista di Novaya Gazeta Vlad Dokshin. Poco dopo i primi arresti, la polizia in assetto anti-sommossa è entrata dentro l'aeroporto di Vnukovo ha sgomberato i sostenitori, arrestandone una cinquantina, tra le proteste al grido di «fascisti» e «la Russia sarà libera». Fuori dallo scalo, con meno venti gradi, una folla di giornalisti e sostenitori di oltre 300 persone ha atteso l’arrivo, riprendendo con telefonini e telecamere. Intorno all’ora prevista per l’atterraggio da Berlino, però, il vettore aereo Pobeda ha fatto sapere che l’aeroporto di Vnukovo era chiuso ai voli in arrivo e dopo alcuni minuti in cui l’aereo è stato messo in attesa, la compagnia ha annunciato che il volo sarebbe atterrato allo scalo di Mosca Sheremetyevo.
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