Ex Fcu: l'assessore umbro Melasecche ricorda gli impegni al ministro De Micheli
Sul problema pieno appoggio di Marco Casucci vicepresidente del consiglio regionale della Toscana
Probabili novità in vista per i collegamenti su rotaia, con richieste dirette al governo nazionale. Un altro anno è entrato, ma determinate situazioni non riescono a sbloccarsi; anzi, rischiano di incancrenirsi. L’esempio è quello della ex Ferrovia Centrale Umbra, che ha in Sansepolcro il capolinea nord; o meglio, lo aveva fino al 12 settembre 2017, ultimo giorno nel quale i treni sono arrivati alla stazione ferroviaria del capoluogo biturgense. Tanti milioni di euro sul piatto, la promessa che nel giro di un anno e poco più tutto sarebbe tornato a posto e invece ci stiamo incamminando verso un quadriennio di immobilismo, con la stazione che ha fatto parlare di sé più per episodi di cronaca che per altro, nonostante i soldi della Regione Toscana per una riconversione dell’edificio. Ma ora sembra che uno spiraglio si riapra ed è persino curioso che l’Umbria insegua due obiettivi nei quali è coinvolta anche la Toscana: da un lato, infatti, la fermata di Terontola dell’alta velocità per tutti i Comuni del Trasimeno e della parte alta della regione; dall’altro, il ripristino dell’intera infrastruttura della ex Fcu. L’assessore umbro al ramo, Enrico Melasecche Germini, ha parlato con il ministro Paola De Micheli, alla quale ha riconfermato, come punto fondamentale, il mantenimento da parte del governo del contratto di programma (ci sono 51 milioni di euro in ballo) per ciò che riguarda la tratta Terni-Perugia-Sansepolcro, ovvero la spina dorsale ferroviaria della “regione verde”. Un impegno, questo dell’assessore regionale umbro, che trova il pieno appoggio di Marco Casucci, vicepresidente del consiglio regionale della Toscana. “Una battaglia giusta che Melasecche sta portando avanti – ha commentato l’esponente leghista aretino – e da sempre anch’io mi sto adoperando perché voglio che i treni tornino a circolare in Valtiberina. La mancanza sostanziale di una ferrovia in esercizio sta penalizzando il territorio e i servizi sostitutivi su gomma non hanno lo stesso grado di efficienza”. Ma c’è di più: è ancora fresca la notizia del progetto del treno a idrogeno Sulmona-Sansepolcro. E proprio sulla questione dei treni a idrogeno, Casucci ha presentato una interrogazione relativa a progetti regionali della Toscana sulle linee non elettrificate, ritenendo l’idrogeno un’alternativa meno rumorosa e meno inquinante rispetto all’alimentazione a diesel. Nello specifico argomento si è poi inserito anche un ex sindaco di Sansepolcro, Ivano Del Furia, con un suggerimento: “Va bene il treno a idrogeno, ma dal momento che è previsto l’arrivo a Sansepolcro perché non prolungare di altri 28 chilometri il tracciato e completare l’itinerario fino ad Arezzo? In fondo, la Provincia aveva già varato un progetto per il collegamento ferroviario”. Già, potrebbe essere questo uno dei motivi validi per ridare vita alle rotaie sommerse dall’erba che purtroppo si stanno vedendo da oramai troppo tempo.
Nella foto un tratto ferroviario in condizioni di forte degrado.
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