Mattarella: “Nei prossimi mesi passaggi decisivi"
"Non sprecare energie per inseguire illusori vantaggi di parte"
Un messaggio che bilancia «angoscia e speranza», dove però i motivi di ottimismo faticano a farsi largo tra le tante preoccupazioni. Sergio Mattarella è stato più breve (nemmeno un quarto d’ora) e più crudo che nei cinque precedenti discorsi di fine anno. Ha parlato da una location insolita, praticamente dal cortile deserto del Quirinale che, se possibile, dà il senso della sua distanza dalle beghe politiche ma, nello stesso tempo, accentua plasticamente la sua solitudine. È partito dalle sofferenze inflitte dal virus che sono state tante per tutti, ma che qualche categoria sociale ha patito più di altre, dunque andrebbero maggiormente riconosciute con autentici ristori. Ha dato atto alla scienza di avere trovato il rimedio dei vaccini a tempo di record, con l’auspicio che «ignoranza e pregiudizi» non ne frenino la diffusione. Per il personale sanitario vaccinarsi è «una scelta di responsabilità», anzi «un dovere» nei confronti dei malati, ha tenuto a rimarcare. Grande soddisfazione per come l’Europa stavolta è intervenuta con un fiume di miliardi, facendosi perdonare certi comportamenti passati quando «interessi egoistici prevalsero» e l’Unione non si dimostrò all’altezza. Tuttavia traspare, dal discorso di Mattarella, un certo allarme: il presidente teme che l’occasione straordinaria rappresentata dal Recovery Fund non venga sfruttata fino in fondo, e il sostegno europeo venga sperperato nei mille rivoli dell’assistenzialismo. Non per nulla insiste su un uso delle risorse che si dimostri «concreto, efficace, rigoroso». Intenderlo come richiamo al governo sarebbe eccessivo, ma il presidente non è sembrato del tutto sereno al riguardo.
Un messaggio al Paese non è certo l’occasione migliore per lavare i panni sporchi della politica. Tanto più con gli italiani già seduti a tavola. Anche qui, però, dal messaggio traspare una certa inquietudine. Mattarella rammenta che «nei prossimi mesi ci attendono passaggi decisivi», dunque «non sono ammesse distrazioni» né si può «perdere tempo» sprecando energie per «inseguire illusori vantaggi di parte». Perfino un alieno atterrato da Marte capirebbe che il capo dello Stato si riferisce alle tensioni politiche di questi giorni, alle minacce di crisi sollevate da Matteo Renzi (mai nominato direttamente) e in generale ai toni di sfida con cui queste sono state accolte ai piani alti del governo. Mattarella invoca un briciolo di serietà e di responsabilità, perché quanto i cittadini si attendono è ben altro: gli italiani chiedono di uscire in fretta dalla pandemia e di risollevarsi da una condizione economica disastrosa. Per le rese dei conti ci sarà tempo dopo.
Da ultimo, una dichiarazione doppiamente impegnativa: «La ripartenza sarà al centro dell’ultimo anno del mio mandato». Due volte Mattarella ripete che sarà l’ultimo. E se da una parte esclude fin d’ora di ricandidarsi al Quirinale, perché sette anni gli bastano e (forse) gli avanzano, dall’altra avverte i protagonisti della politica che è sua intenzione esercitare fino in fondo un ruolo attivo di garante. Ancora per poco ma proprio per questo con le mani più libere di assumere le decisioni opportune.
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