Marinoni (Confcommercio) sulla stretta del governo: "Nei bus peggio che nei ristoranti"
A rischio nell'Aretino circa 3500 addetti nel settore degli esercizi pubblici e della ristorazione
“Invece che sul commercio, perché nessuno punta il dito sul trasporto pubblico nell’individuare i motivi del dilagare del Covid-19?” Lo dice Franco Marinoni, direttore provinciale aretino e regionale toscano di Confcommercio, in una intervista al quotidiano “La Nazione”; Marinoni precisa come nei ristoranti e nei negozi le distanze siano rispettate, mentre negli autobus si viaggi assembrati, per cui non è d’accordo con la chiusura anticipata di bar e ristoranti e addirittura totale la domenica. Nell’Aretino vi sono 1200 esercizi pubblici e 500 di ristorazione, per un totale di circa 3500 addetti. I negozi portano altri 15mila occupati, fra titolari e dipendenti. Per Marinoni sarebbe impossibile evitare una nuova mazzata con i provvedimenti che ha intenzione di prendere il governo; anzi, il direttore di Confcommercio parla di massacro.
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