Coronavirus in Italia, il bollettino del 13 ottobre: i nuovi contagi salgono a quota 5901
Lieve crescita anche per i decessi: da 39 a 41
Passato “l’effetto week end” che tende sempre a frenare la crescita dei contagi la curva epidemica torna ad impennarsi soprattutto a Nord, con 5.901 casi contro i 4.609 di ieri. Continua purtroppo ad aggravarsi anche il numero delle vittime, 41 contro le 39 di ieri, quando si erano eseguiti 85mila tamponi, lievitati oggi a 112 mila. Sono 255 i letti occupati in più dai pazienti Covid nei reparti di medicina e 62 in terapia intensiva, dove si arriva così a 542 letti occupati. In rapporto alla popolazione l’aggravamento peggiore è in Liguria, dove si contano 447 nuovi contagi contro i 186 di ieri. Si impennano i casi in Lombardia, che in sole 24 ore passano da 696 a 1.080, cos’ come lievitano in Piemonte, da 454 a 585. Riprendono a far paura i numeri nel Lazio che da 395 contagi salgono a 485. In flessione invece ls Campania, dove i nuovi casi scendono da 662 a 635. Nelle ultime 24 ore il Veneto ha registrato 485 contagi Covid rispetto ai 328 di ieri e 7 vittime. Sale anche il dato degli attualmente positivi, 6.655 (+366), e riprendono a correre i numeri dei ricoveri nei normali reparti ospedalieri, 362 (+23), e nelle terapie intensive, 41 (+4). «Al momento non c'è emergenza sanitaria negli ospedali del Veneto, anche se sii comincia però a sentire un po' di pressione», afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel punto stampa sulla situazione Covid. Sul fronte degli ospedali - ha aggiunto - «stiamo monitoraggio giorno per giorno, e stiamo aggiornando il Piano di sanità pubblica e ospedaliero, che sarà pronto entro 4-5 giorni». Zaia ha spiegato inoltre che il sistema Veneto dispone di 464 posti in terapia intensiva, «che possono essere portati a un migliaio, per salvare altrettante vite umane. I 41 pazienti in terapia intensiva non sono un problema, però è
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