Montedoglio, sit in pacifico del comitato E45 punto 2 per non riempire la diga
Pronte una ventina di missive da inviare a Comuni, Regioni e alle Procure
“Nutriamo delle forti preoccupazioni sulla tenuta del terrapieno, quindi, a nostro avviso non è necessario riportare l’invaso di Montedoglio al livello massimo poiché anche così è in grado di soddisfare tutte le richieste”. Sit-in pacifico nei giorni scorsi da parte del comitato E45 punto 2, da qualche settimana federato insieme ai Gilet Arancioni, in località “Vignacce” proprio davanti al cancello principale dell’area gestita dall’Ente Acque Umbre Toscane. “Continuiamo a ribadire – afferma lo storico portavoce, Gianluca Cirignoni – il pericolo che costituisce la diga di Montedoglio, una sorta di Spada di Damocle sopra la testa di migliaia di persone e abbiamo visto che questo invaso al primo collaudo ha ceduto. Più volte è stata ribadita la nostra preoccupazione, soprattutto concentrata sul terrapieno. Nessuno finora ha ascoltato i nostri gridi di allarme: ora, come comitato E45 punto 2, facciamo partire una serie di lettere di ‘diffida’ – una ventina in totale – indirizzate a tutti i sindaci dei Comuni interessati, ai presidenti di Regione Umbria e Toscana e ovviamente anche alle Procure di Arezzo e Perugia. Il nostro non vuole essere affatto allarmismo – spiega Cirignoni – ma una costatazione, una preoccupazione nostra per la cittadinanza intera; con questa missiva possiamo dire di aver messo nero su bianco il tutto”.
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