Il segretario di Stato Usa: “Se il mondo libero non cambierà la Cina, i cinesi cambieranno noi”
La replica di Pechino: «Quello che sta facendo è inutile»
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha ammonito «il mondo libero» su una Cina «sempre più autoritaria» sottolineando la necessità di «trionfare sulla nuova tirannia del partito comunista». Intervenuto alla Richard Nixon Presidential Library, in California, Pompeo ha quindi definito Xi Jinping «adepto di una ideologia totalitaria». «Se il mondo libero non cambierà la Cina comunista, la Cina comunista cambierà noi», ha affermato Pompeo usando toni senza precedenti. Il segretario di Stato americano ha anche motivato la decisione di chiudere il consolato cinese di Houston, in Texas, sottolineando come la sede diplomatica era «un covo di spie» per ottenere soprattutto segreti industriali. La Cina punta il dito contro il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, dopo le parole pronunciate alla Biblioteca presidenziale Richard Nixon, con le quali si è scagliato contro il Partito Comunista Cinese. Il suo discorso, scrive la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, in un messaggio su Twitter, «suggerisce che voglia presentarsi come il John Foster Dulles del ventunesimo secolo lanciando una nuova crociata contro la Cina in un mondo globalizzato». Dulles, figura di picco dell'anti-comunismo americano, fu segretario di Stato durante la presidenza di Dwight Eisenhower. A lui è intitolato l'aeroporto di Washington. «Quello che sta facendo è inutile come una formica che cerca di scuotere un albero», ha sottolineato la portavoce. La portavoce ha fatto poi appello «a tutte le persone che amano la pace nel mondo» per farsi avanti contro Pompeo e «impedirgli di fare maggiori danni al mondo».
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