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Agricoltura: in Toscana 50 mila operai chiedono il rinnovo del contratto territoriale

Hanno assicurato cibo sulle tavole durante il lockdown, ora chiedono di rinnovare il contratto

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Non si sono mai fermati, nemmeno nel pieno del lockdown, per assicurare a tutti noi il bene indispensabile del cibo. E abbiamo riscoperto in quel momento quanto è prezioso il loro lavoro. Sono gli operai agricoli, 50 mila in Toscana, impegnati nel settore che non a caso viene definito ‘primario’ e che fornisce l’8-10% del Pil della nostra regione, con produzioni oltretutto di alta qualità e ad alto valore aggiunto, a cominciare dal vitivinicolo.
Eppure fanno fatica a veder riconosciuta la giusta ricompensa per il loro fondamentale e indispensabile contributo. I sindacati di categoria, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, hanno avviato la campagna per il rinnovo del contratto integrativo territoriale, che incide mediamente per il 20-30% del salario complessivo, ma in 4 degli 8 territori in cui è divisa la Toscana, non si è finora neppure riusciti ad aprire i tavoli o iniziare una trattativa degna di questo nome: il confronto è avviato a Siena, Grosseto, Pisa e Livorno, mentre è bloccato a Pistoia e Arezzo e deve ancora partire a Lucca e nell’area Firenze-Prato.
Oltre che al riconoscimento del giusto incremento retributivo – dicono i sindacati – puntiamo al rafforzamento del sistema delle relazioni sindacali, orientandolo alla valorizzazione di un’agricoltura di qualità, capace di una visione innovativa sia nei metodi che nei processi produttivi, in grado di esaltare la responsabilità etica delle imprese verso il lavoro e l’ambiente. Proprio in quest’ottica è importante promuovere un lavoro agricolo trasparente e tracciabile nella legalità, per contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e dello sfruttamento del lavoro.
Flai, Fai e Uila insistono anche sul potenziamento del ruolo della bilateralità territoriale, alla luce dei compiti previsti dalla Legge n. 199/2016 all’interno delle sezioni territoriali in tema di alloggi, trasporti e più in generale alla funzione che gli Ebat (gli enti bilaterali di settore) possono svolgere in connessione con il sistema pubblico in tema di verifica della genuinità degli appalti, oltre che per agevolare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
Tra gli obiettivi anche quelli di promuovere il welfare sussidiario ed integrativo ed i servizi aggiuntivi in favore di lavoratori ed imprese in tema di tutela della salute e sicurezza del lavoro e di sorveglianza sanitaria. E la piena efficacia degli strumenti bilaterali per la tutela della salute e sicurezza del lavoro, attraverso la designazione e promozione delle figure RLST.

Redazione
© Riproduzione riservata
16/07/2020 12:42:55


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