Una superchat globale “manderà in pensione” WhatsApp, Messenger e Instagram
Miliardi di utenti comunicheranno attraverso una medesima piattaforma
Il contro alla rovescia sembra esser cominciato. WhatsApp, Messenger e Instagram saranno presto una sola cosa, e faranno comunicare miliardi di persone attraverso una medesima piattaforma globale. La prova di ciò che sta accadendo l’ha fornita pochi giorni fa Alessandro Paluzzi, uno sviluppatore italiano che, analizzando il codice delle singole App in versione Beta, ha riscontro dei codici che preannunciano la fusione delle tre piattaforme. Lo sviluppatore ha condiviso sui social anche degli screenshot comprovanti l’imminente rivoluzione. Su Instagram, ad esempio, vi è una parte di codice che consente di avviare una specifica funzione…
"Get Messenger in Instagram", cioè "Ottieni Messenger su Instagram", modificato anche in "Update Messaging" con il logo di Messenger, che lascia immaginare la possibilità di chattare senza soluzione di continuità saltando fra i due programmi. Un indizio che porta ad ipotizzare la fusione di cui sopra lo si trova anche su un'altra schermata di introduzione dedicata agli utenti: "There's a new way to message on Instagram".
Secondo l’esperto, prossimamente, gli utenti potrebbero trovarsi sulle rispettive app di messaggistica che avranno un aspetto in tutto e per tutto simile l’una all’altra. Ma che qualcosa stesse bollendo in pentola lo si era capito già da un po’: Menlo Park parlò di questo ipotetico futuro all’inizio del 2019… La nuova superchat avrà caratteristiche innovative. Secondo alcuni ben informati potrebbe persino consentire di recuperare i post condivisi attraverso le due chat, per ripubblicarli in qualche modo indifferentemente su Facebook o Instagram. In questo caso mancano prove certe, ma gli indizi sembrano portare tutti verso questa strada. Segnali simili arrivano poi da WhatsApp, decisa a non essere esclusa dalla piazza globale. Lo sviluppatore italiano sostiene di aver scoperto del codice anche all’interno della versione Beta di Facebook. Le aziende, perché tutto funzioni, dovranno però collaborare come non hanno mai fatto prima d’ora, arrivando anche a costruire un database condiviso che tenga conto di tutte le preferenze espresse dai singoli utenti.
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