Sansepolcro, sgambatoio con accessi ridotti: scoppia la rabbia dei residenti
E poi "Perché in 700 metri quadri possono stare solo due persone?", si chiedono
“Un orario ridotto all’osso per poter accedere allo sgambatoio, oltretutto non più di due persone alla volta per una durata massima di venti minuti: è una cosa fattibile?”. Accesa polemica, con tanto di raccolta firme, da parte di un gruppo di residenti nel quartiere di San Paolo a Sansepolcro: portavoce è il signor Enzino Ferri. “Da un mese a questa parte – commenta – diciamo nel periodo post Covid tanto per intendersi, le cose sono davvero cambiate. Faccio un passo indietro, perché lo sgambatoio per cani è un qualcosa che abbiamo fortemente voluto noi della zona il quale è costato sacrificio e denaro. Sta di fatto che quasi cinque anni fa siamo riusciti a realizzare questo luogo su uno spazio comunale: attraverso una raccolta fondi abbiamo installato la recinzione in tutto il perimetro, collocato piante da frutto, panchine e tanto altro ancora. Un vero e proprio luogo di ritrovo dove gli amici a quattro zampe possono scorrazzare liberamente: oltretutto, ogni mattina uno di noi andava a controllare che non venivano gettati veleni all’interno, oltre a raccogliere escrementi a terra che qualcuno lasciava. Pensavamo tutto noi alla manutenzione e il Comune aveva acquistato un trattorino tagliaerba: il nostro impegno era quello di tenere pulito anche il parco giochi poco distante”. Ad un certo punto, però, qualcosa di strano è arrivato: uno dei residenti della zona avrebbe sporto denuncia per la troppa confusione. Era l’estate del 2019 quando si era paventata l’ipotesi di limitare gli accessi. “Con l’emergenza Covid – aggiunge Enzino Ferri che parla a nome di una ventina di persone – la palla è stata colta al balzo: gli ingressi sono stati fortemente limitati con orari oseremo dire assurdi. La gente lavora e l’unico momento per stare insieme al cane nello sgambatoio è nella pausa pranzo: non possiamo, poiché se qualcuno controlla potremmo essere soggetti a sanzioni. Sarà così fino a settembre, seppure la nostra preoccupazione è che questa regola diventi definitiva”. Ma c’è di più. “Sono state fatte togliere tutte le sedie e le panche presenti – rimarca – in un’area di 700 metri quadri possono stare massimo due persone, distanti e non più di 20 minuti di tempo. Assurda questa cosa quando in altri luoghi aperti queste normative non esistono. Abbiamo creato una pagina Facebook relativa allo sgambatoio, con gente che ci fa i complimenti da ogni parte d’Italia. Ad oggi non ci occupiamo più della sua manutenzione, ma questo si vede: l’erba è stata tagliata in questi giorni, seppure aveva raggiunto il mezzo metro di altezza; all’interno i cestini non vengono più svuotati e con questo caldo c’è anche un fastidioso odore. Andremo avanti nella nostra linea – conclude Enzino Ferri – protesteremo, ma lo sgambatoio di San Lazzaro deve tornare ad essere fruibile come prima poiché ha una funzione anche di aggregazione sociale per la nostra realtà. Non può aprire alle 9: i cani sgambano prima che uno vada al lavoro”.
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