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Recovery Fund, Merkel: “L’Europa è un bene vivo. Un accordo per la ripresa entro l’estate”

La Cancelliera: "I governi devono imparare a mettersi tutti nei panni dell'altro"

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I governi europei devono imparare «a mettersi tutti nei panni dell'altro», solo così si potrà raggiungere un «compromesso» sul Recovery Fund ed evitare «l'abisso della crisi economica». Per il suo primo viaggio fuori dalla Germania dall'inizio della pandemia, Angela Merkel ha scelto Bruxelles. E la Commissione guidata dalla sua connazionale Ursula von der Leyen le ha subito dato il benvenuto annunciando l'approvazione del maxi-piano tedesco che prevede 500 miliardi di aiuti per le aziende in difficoltà (una somma pari al valore del Recovery Fund proposto da Francia e Germania per l'intera Ue). Con Berlino alla guida del semestre di presidenza Ue, la Cancelliera è intervenuta oggi nell'Aula dell'Europarlamento per lanciare un altro appello ai suoi colleghi capi di Stato e di governo: serve un'intesa «rapidamente» sul piano europeo per la ripresa. Quello che per la Commissione dovrebbe essere di 750 miliardi, ma che per Berlino può tranquillamente scendere a 500. A patto che siano tutti sussidi. Merkel è entrata in Aula indossando un'insolita mascherina e ha concluso il suo intervento con un'altrettanto insolita citazione musicale. Rivelando di essere una fan di Beethoven ha detto: «Ogni volta che ascolto la sua musica, scopro qualcosa di nuovo che mi tocca davvero. Lo stesso si può dire dell'Europa». Gran parte del suo discorso è stato dedicato proprio alla risposta comune da dare alla crisi economica «perché nessuno ne uscirà da solo». Quindi si è soffermata sulla necessità di aiutare i Paesi più in difficoltà: «La solidarietà non è solo un gesto di umanità nei confronti dell'altro, ma un investimento sostenibile. Non è solo un obbligo di questo tempo, ma un investimento che avrà un ritorno». Dalla Cancelliera anche una stoccata ai nazionalisti e ai populisti: «Le bugie, la disinformazione non ci aiutano a lottare contro la pandemia. E neanche l'incitamento all'odio. Il populismo basato sulla negazione dei fatti arriverà a un punto morto». In democrazia, ha aggiunto, «abbiamo bisogno di verità e trasparenza». In un passaggio si è anche soffermata sulle misure di lockdown adottate dai governi: «Ho trascorso 25 anni della mia vita in una società non libera, quindi limitare i diritti durante la pandemia è stata una decisione davvero difficile per me. Una pandemia non dovrebbe mai essere usata come pretesto per erodere i principi democratici». Una stoccata indiretta all'Ungheria di Viktor Orban.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
08/07/2020 19:46:58


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