Il ricordo di un grande del cinema italiano: Alberto Sordi
Oggi avrebbe compiuto 100 anni
Da giorni, tutte le più importanti emittenti televisive gli rendono omaggio facendo rivedere i suoi film più famosi. E lui ne ha girati oltre 200: anche noi vogliamo ricordare Alberto Sordi, l’Albertone nazionale, che proprio oggi avrebbe compiuto cento anni, essendo nato il 15 giugno 1920. E lo facciamo senza ricordare la sua carriera: sarebbe inutile stilare un compendio sul conto di un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni. Alberto Sordi era unico nel suo modo di essere italiano, nella sua interpretazione dell’italiano medio con i suoi vizi e le sue virtù e anche nel suo orgoglio di essere italiano, anche a tavola: non aveva mai nascosto di adorare i primi piatti, che per la cucina nostrana sono il migliore biglietto da visita. Sordi ci ha lasciato da oltre 17 anni, ma il mito sopravvive e sopravviverà alla stessa maniera di chi nella sua professione è riuscito a lasciare il segno. È stato giustamente inserito fra i grandi della commedia all’italiana, quali Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, nato in un anno – il 1920 – che per gli artisti di casa nostra sembra essere stato proprio quello di grazia: avrebbero tagliato il traguardo del secolo di vita anche Federico Fellini e Tonino Guerra, mentre il 31 luglio saranno 100 per un’altra grande del nostro cinema e teatro: Franca Valeri. Dal doppiaggio di Oliver Hardy al Sordi in versione drammatica di “Un borghese piccolo piccolo”, passando per tutte le parti recitate nella sua carriera: vigile urbano, medico della mutua e Marchese del Grillo, fino al celebre italiano in America. Qualsiasi parte gli è stata affidata, ha saputo recitarla alla grande. Perché un grande è stato. Chi scrive queste righe, conserverà dentro un piccolo “sogno” che non si realizzerà mai: il mio lavoro mi ha portato spesso a incrociare e intervistare diversi vip nei più svariati ambiti, ma mai mi è capitata l’occasione di incontrare Alberto Sordi. Questo il rimpianto, perché mi sarebbe piaciuto fare con lui una chiacchierata di un’ora in chiave… familiare: sono sicuro che mi avrebbe dispensato perle di saggezza. Un’ora che mi mancherà sempre.
Claudio Roselli
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