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Cinque domande con…Andrea Guerrieri, assessore del Comune di San Giustino

“Interessante potrebbe essere il rilancio del turismo lento, tra cultura ed enogastronomia”

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E’ Andrea Guerrieri, assessore del Comune di San Giustino, il nuovo ospite della rubrica “Cinque domande con”. Con lui abbiamo parlato di vari aspetti, soprattutto legati all’emergenza Covid-19: sia come è stata vissuta nel territorio sangiustinese, che quali sono i progetti per il futuro sia in ambito economico che turistico e sociale. C’è stato spazio per parlare anche del panorama nazionale e di come il Governo si è approcciato a questa emergenza.

·        Qual è stato l’approccio del Comune di San Giustino nell’emergenza Coronavirus?

“Il nostro Comune, sin da subito, ha recepito quelle che erano le indicazioni del Governo sulle regole da seguire per prevenire la diffusione del Covid-19. Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione, dall’affissione di manifesti e locandine, agli audio messaggi nelle strade del paese trasmessi attraverso i mezzi della Polizia Locale, per informare la popolazione sui nuovi comportamenti e regole sociali da seguire. Devo dire che la risposta della cittadinanza è stata esemplare sin da subito e per questo la voglio nuovamente ringraziare. Il Comune, durante tutta la fase di emergenza, è rimasto sempre operativo ma ovviamente, a causa della particolare situazione, ha dovuto necessariamente riorganizzare la propria attività e servizi. Tra questi ne sono stati implementati di nuovi, come il servizio di utilità sociale volto alla consegna della spesa alimentare e dei farmaci a domicilio per le fasce di popolazione maggiormente esposte al rischio di contrazione del Covid-19. Un servizio che siamo riusciti a mettere in piedi attraverso la collaborazione delle associazioni di volontariato presenti nel COC e che in due mesi ha visto circa 150 interventi a sostegno della popolazione e delle persone più fragili”.

·        Se l’emergenza sanitaria sembra essere in fase discendente, c’è ora il problema dell’emergenza economica: quali soluzioni adottare?

“Qualsiasi sistema economico non avrebbe le capacità di sostenere periodi prolungati di sospensione delle attività. La fase di look down che abbiamo vissuto, con il contenimento dei contatti sociali e le limitazioni negli spostamenti, è stata fondamentale per arrestare l’avanzata del virus che nei nostri territori, fortunatamente, non ha visto una diffusione incontrollata. Sul piano economico saranno due i passaggi fondamentali per sostenere il nostro sistema sociale: garantire sostenibilità economica alle famiglie in difficoltà di chi ha visto perdere o ridimensionarsi il proprio lavoro e garantire sostegno alle aziende e alle attività commerciali che hanno risentito maggiormente del periodo di chiusura. Inoltre, per evitare di ritornare allo stadio iniziale ed evitare una seconda ondata, sarà importante mantenere alto il livello di attenzione e sicurezza in queste prime riaperture”.

·        Eventi annullati sicuramente in estate e a rischio sono pure quelli dell’autunno: San Giustino può giocare la carta della cultura?

“Le attuali regole lasciano poco spazio all'organizzazione di eventi e manifestazioni e anche per l’autunno sarà complesso pensare alle iniziative come le avevamo conosciute sino ad ora. Il settore culturale, da sempre, rappresenta uno degli aspetti più importati nell'economia del nostro paese e le nostre bellezze sono apprezzate in tutto il mondo. In Altotevere esistono tante piccole eccellenze e sarà importante riuscire a fare rete per rilanciare un modello che abbini cultura e turismo, tenendo conto delle peculiarità del nostro territorio. Particolarmente interessante potrebbe essere il rilancio del “turismo lento” che miri alla ricerca della qualità dell’esperienza e capace di promuovere anche le tipicità enogastronomiche del nostro territorio”.

·        Fase 1, Fase 2 e tra poco Fase 3: soddisfatto di come si è mosso il Governo in questa emergenza?

“I governi non erano preparati a gestire una situazione così complessa, per questo hanno fatto molto affidamento su esperti e scienziati per individuare la strada migliore per gestire la situazione più critica dell’emergenza. Ora sta alla politica in ogni suo livello, dal Parlamento Europeo, al Governo nazionale, a quello regionale e locale individuare le soluzioni migliori per uscire da questa situazione e programmare la ripartenza delle attività in sicurezza. A mio avviso occorre, da parte di tutte le istituzioni, porre maggiore attenzione verso le fasce più deboli e svolgere azioni concrete a favore di disoccupati con aiuti specifici per sostegno al reddito. Sarà necessario, inoltre, coinvolgere le migliori intelligenze per riprogrammare un nuovo modello di sviluppo nel segno della sostenibilità economica e ambientale. Fondamentale sarà fornire le risposte in tempi brevi e certi, la beffa sarebbe che le risorse diventassero disponibili quando per imprese e attività sia ormai troppo tardi”.

·        Il distanziamento sociale imposto, secondo Lei, muterà anche il rapporto tra le persone? E si è fatto un’idea di come sarà il mondo nei prossimi mesi e anni?

“Beh, nei prossimi mesi ci sarà sicuramente un cambio delle abitudini e dei nostri stili di vita che muteranno le nostre relazioni sociali e i rapporti nella comunità. Vivremo tutti noi una nuova “normalità” che già ha portato nelle nostre vite, non solo il distanziamento sociale e una maggiore attenzione all’igiene, ma anche nuovi strumenti tecnologici che ci hanno permesso di svolgere le attività sociali e lavorative. Nell’attesa di trovare una cura o un vaccino è difficile pensare che le nostre giornate saranno simili a quelle del pre Covid-19”.  

Redazione
© Riproduzione riservata
20/05/2020 08:13:10


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