Coronavirus, nuovo record in Spagna: 838 morti
Stretta di Sanchez: lavoratori a casa con il permesso retribuito
Non c’è tregua, anche oggi la Spagna batte un record: 838 morti, mai così tanti in un solo giorno (sei in più rispetto a ieri). La settimana più tragica si conclude con un altro dato allarmante che porta il bilancio totale delle vittime a 6528. Continuano a salire i contagi, anche se con meno velocità rispetto a qualche giorno fa. Ora l’aumento è dell’8% giornaliero, contro il 20% registrato la settimana scorsa.
Notizie terribili, che spingono il governo a restringere ancora di più la mobilità dei cittadini. Oggi il Consiglio di ministri straordinario approverà un decreto che costringerà i lavoratori «delle attività non essenziale» a rimanere a casa, da domani fino al 9 aprile. Si tratta di una sorta di anticipo delle tradizionali vacanze della settimana santa, l’esecutivo ha stabilito che questi lavoratori godranno di un permesso retribuito, le ore perse saranno recuperate un po’ alla volta quando sarà finita l’emergenza.
«Sono le ore più dure» ha detto ieri il capo del governo Pedro Sanchez, annunciando le nuove misure, «il nemico ci sta colpendo in maniera sempre più violenta man mano che ci avviciniamo al picco, è doloroso, ma è il momento di resistere». A preoccupare resta la situazione degli ospedali, specie nella regione di Madrid, la più colpita dall’epidemia. Come già successo in Italia, a dare supporto allo sforzo della sanità pubblica si sono mosse alcune ong. Tra queste anche Medici senza frontiere che ha fornito alcune unità straordinarie di appoggio agli ospedali di Leganés (nella foto), Alcalá de Henares, per un totale di 200 posti letto. L’obiettivo di queste strutture è quello di «trattare i casi meno gravi dei pronto soccorsi, affinché gli ospedali possano occuparsi dei malati di Covid-19», spiega Paula Farias, coordinatrice dell’organizzazione a Madrid.
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