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La Coldiretti di Arezzo invita i cittadini a consumare il vino aretino

"Bisogna ricostruire un clima di fiducia", ha detto la presidente Lidia Castellucci

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La Coldiretti di Arezzo invita i cittadini a consumare il vino aretino con la campagna #sceglivinoaretino “Bisogna ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio del vino locale che rappresenta una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo a livello comunitario ed internazionale – spiega il Presidente Lidia Castellucci - serve pertanto tra l’altro una forte campagna di comunicazione per sostenere i consumi alimentari con il vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non. A pesare  sul mercato della nostra provincia – prosegue Castellucci - è stata anche la chiusura forzata di ristoranti e bar e considerato lo stato di crisi, abbiamo chiesto che specifiche agevolazioni fiscali e previdenziali si applichino a tutte le imprese agricole operanti nel settore vitivinicolo che ha subito effetti particolarmente negativi per l’emergenza epidemiologica COVID -19, senza le limitazioni previste dal decreto “Cura Italia”. Una necessità che va sostenuta anche garantendo liquidità alle imprese del settore con interventi emergenziali a livello nazionale e comunitario senza appesantimenti burocratici. In provincia di Arezzo si conta una superficie di 6.000 ettari vitati di cui 1700 a BIO, con una quantità media di uve prodotte nere e rosse di 350-450.00, una produzione intorno ai 300.000 hl con 5 DOC e 4 DOCG e circa 2500 aziende di di oltre 1200 nostre socie. E’ un comparto in grande fermento co le attività legate all’enoturismo con visite alle cantine che negli ultimi anni hanno visto incrementi di presenze sia straniere che italiane, a dimostrare l'interesse dei vini aretini come volano del territorio. Le nostre aziende oggi sono in campo con gli ordini online e con le consegne a domicilio”.

Anche per il settore vinicolo, molte le proposte presentate dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova per la gestione dell’emergenza in un comparto che garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro a livello nazionale tra le persone impegnate direttamente in campi, cantine, nei servizi e nella distribuzione commerciale.​ Con gli acquisti di alcol denaturato praticamente triplicati (186%) nell’ultimo mese di emergenza, anche il vino va in trincea nella lotta al COVID-19, con le eccedenze della produzione a disposizione dell’Italia per essere distillate per ottenere alcol.  

La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari nelle trincee della guerra al virus da nord a sud del Paese. La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.

Il piano prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali per effetto delle difficoltà logistiche, della disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale con la campagna denigratoria sui prodotti italiani dopo che nel 2019 l’export di bottiglie Made in Italy ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale.

L’Italia che è il primo produttore mondiale di vino deve farsi portatrice a livello comunitario di un piano di sostegno straordinario di un comparto strategico per il Paese per un fatturato che è salito nel 2019 alla quota record di oltre 11 miliardi.

Redazione
© Riproduzione riservata
28/03/2020 14:20:07


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